News 2014
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Il caldo di gennaio 2014 nelle Marche e le piogge di fine mese.
a cura di Danilo Tognetti[1], Michela Busilacchi[2]
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Nel corso del mese di gennaio, un lobo del vortice polare dislocato per parecchi giorni sul Nord-America ha favorito il flusso di miti correnti atlantiche sull'Europa centro-occidentale, condizionando l'andamento termico in particolare sull'Italia. Le Marche non sono rimaste immuni da tale fenomeno, così come testimonia la temperatura media mensile pari a 7,5°C[1], superiore di molto al valore di norma: +2,8°C rispetto al 1961-2000[2], che rende quello del 2014 il secondo gennaio più caldo per la nostra regione dal 1961 (preceduto solo da gennaio 2007 con 8°C). Record che si riflette anche sui valori minimi e massimi, ad per indicare che le particolari condizioni di caldo si sono verificate sia di giorno che di notte. La temperatura minima mensile, pari a 3,9°C, ha superato la media di riferimento con uno scarto di +2,9°C, record per gennaio dal 1961; per la massima la differenza è stata ancora più accentuata, pari a +3,5°C (12°C il valore regionale), secondo valore più alto dal 1961 (anch'esso preceduto dal 2007). Significativa è stata anche la riduzione dei giorni di possibile gelo[3]: -72%. Tutte e tre le decadi mensili sono risultate essere più calde rispetto alla norma, in particolare la seconda con uno scarto di +3,9°C rispetto al 1961-2000 (quarto valore decadale più alto per gennaio dal 1961).
| 2014 | 1961-2000 | Anomalia |
Pesaro-Urbino | 7,2 | 3,9 | +3,3 |
Ancona | 7,9 | 4,7 | +3,2 |
Macerata | 7,0 | 4,4 | +2,6 |
Ascoli P. e Fermo | 7,7 | 5,2 | +2,4 |
Marche | 7,5 | 4,6 | +2,8 |
Temperatura media mensile del mese di gennaio 2014, media di riferimento 1961-2000 e anomalia (°C)
Le precipitazioni invece hanno fatto registrare un totale mensile moderatamente al di sopra della media, con un valore regionale pari a 71mm ed un incremento del 23% rispetto al 1961-2000; tale valore però nasconde una particolarità rilevante e cioè che le piogge si sono concentrate nell'ultima parte del mese quando un blocco anticiclonico russo-siberiano ha facilitato la permanenza, in prossimità della penisola italiana, delle perturbazioni in discesa dal Nord-Atlantico. Se infatti le prime due decadi del mese rivelano forti mancanze di piogge, rispettivamente di -82% e -55%, ben più accentuato è stato l'incremento della terza decade, pari a +215% frutto del totale di 60mm. Purtroppo le temperature elevate hanno impedito alle nevicate di scendere a quote medie o basse, restando confinate sulla dorsale appenninica. Il proseguo poi delle piogge anche per i primi di giorni di febbraio, anche qui accompagnate da valori termici tutto sommato miti (totalmente disattesi quest'anno i giorni della merla!) hanno avuto l'indesiderato effetto di gonfiare la portata dei principali percorsi fluviali per l'accumulo d'acqua accentuato dal prematuro scioglimento delle nevi almeno fino ad una certa quota. Ad oggi inoltre, non vi sono prospettive di radicali cambiamenti che possano provocare un vero affondo freddo settentrionale, caratteristica che fino ad ora è venuta a mancare a questa anomala stagione invernale ed anzi si prospetta un'altra settimana di aria mite proveniente dai settori occidentali.
| 2014 (mm) | 1961-2000 (mm) | Anomalia (%) |
Pesaro-Urbino | 94 | 55 | +71 |
Ancona | 76 | 59 | +28 |
Macerata | 73 | 60 | +20 |
Ascoli P. e Fermo | 55 | 58 | -6 |
Marche | 71 | 58 | +23 |
Precipitazione totale mensile del mese di gennaio 2014, media di riferimento 1961-2000 e anomalia.
Europa. Media altezza geopotenziale a 500mb (mm) del mese di gennaio 2014
Regione Marche. Temperatura media per il mese di gennaio, periodo 1961-2014 (°C)
[1] Nel testo, per i dati medi regionali e provinciali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
[2] 1961-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)
[3] Giorni con temperature minima inferiore a 0°C
[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, busilacchi_michela@assam.marche.it
L'inverno 2013-2014 nelle Marche
La stagione invernale 2013-2014 è stata caratterizzata dalla permanenza di una profonda depressione di aria fredda polare sul Nord-Atlantico. Tale configurazione, complici anche i blocchi anticiclonici che spesso si sono venuti ad instaurare sul comparto russo ed est-europeo, ha favorito il flusso di correnti miti e umide oceaniche che poi si sono riversate anche sull'Italia arrivando dai quadranti occidentali. Ne è venuta fuori quindi una stagione dal carattere mite con precipitazioni spesso sopra la norma.
Analisi dell'ondata di maltempo del 26-28 marzo 2014 nelle Marche
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In piena primavera, tra i giorni 26 e 28 marzo, le Marche sono state investite da una ondata di maltempo causata da un vortice depressionario di origine nord-atlantica, sceso verso il basso Tirreno. Il picco dei fenomeni piovosi è stato raggiunto nella giornata di giovedì 27 quando la traiettoria ciclonica ha aggirato da sud-ovest la dorsale appenninica risalendo fino al medio versante adriatico. A fine evento, le zone più colpite sono risultate essere quelle dell'entroterra e delle province meridionali con totali di pioggia caduta che in alcuni casi hanno superato la soglia dei 100mm. In particolare, tra le stazioni della nostra rete di rilevamento, i maggiori accumuli si sono verificati a Cagli con un totale dei 3 giorni pari a 120mm (100mm nella sola giornata di giovedì 27), a Ripatransone con 112mm (102mm nel giorno 27) e a Offida con 111mm (103mm nel giorno 27).
Su scala regionale, le piogge dell'intero mese di marzo, ammontano a 121mm[1], con un incremento del 78% rispetto ai 68mm che di norma cadono nel mese[2]; quello del 2014 è stato quindi l'ottavo marzo più piovoso dal 1961 (lontano comunque da marzo 2011 caratterizzato dall'alluvione di inizio mese). Particolarmente piovoso risulta essere anche il periodo gennaio-marzo, con un totale medio regionale di 267mm (undicesimo valore più alto per il trimestre dal 1961) pari ad un incremento del 44% rispetto al 1961-2000.
Località | mm |
Cagli | 120 |
Ripatransone | 112 |
Offida | 111 |
Apiro | 106 |
Matelica | 99 |
Montalto delle Marche | 97 |
Cingoli | 97 |
Cupra Marittima | 96 |
Carassai | 92 |
Spinetoli | 92 |
Le 10 località più piovose nel periodo 26-28 marzo 2014 in base ai dati della rete di rilevamento meteo ASSAM
Precipitazione oraria cumulata per le 10 località più piovose, periodo 26-28 marzo 2014.
Colbuccaro (MC). Le piogge dal carattere continuativo e intenso, hanno fatto gonfiare il livello dei fiumi che in questo caso hanno travolto e spazzato via il Guado sul fiume Fiastra in località Colbuccaro (fonte Resto del Carlino)
[1] Nel testo, per i dati medi regionali e provinciali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
[2] 1961-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)
Analisi dell'ondata di maltempo del 2-4 maggio 2014 nelle Marche
a cura di Danilo Tognetti, Stefano Leonesi
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Purtroppo è successo ancora. La nostra Regione è stata colpita da una nuova ondata di maltempo particolarmente consistente, che va ad aggiungersi a quelle dello scorso marzo e di novembre 2013. La causa è sempre la stessa: un nucleo depressionario di origine nord-atlantica che si isola sul basso Tirreno, in prossimità del Golfo di Napoli, e che tarda a migrare verso oriente a causa di un blocco di alta pressione sull'est-Europa. In tale configurazione, un flusso di correnti umide ed instabili viene durevolmente richiamato dal Mare Adriatico, non trovando ostacoli orografici, provoca acute condizioni di maltempo sia sul settore costiero che sull'entroterra. Le precipitazioni assumono allora carattere diffuso e duraturo e si registrano notevoli accumuli di pioggia.
L’evento in esame, inquadrabile dal pomeriggio di venerdì 2 maggio fino alla mattinata di domenica 4 si è contraddistinto non tanto per l'intensità delle piogge, che come quantitativi sono stati sì importanti ma non così eccezionali, bensì perché verificatosi dopo un periodo decisamente piovoso che dura almeno dall'autunno scorso (qui e qui). Lo testimonia chiaramente l'indice SPI, che nella versione stagionale a 3 mesi (SPI-3) indica un surplus di precipitazione rispetto a quella normalmente attesa fin da novembre 2013 e addirittura l’indice annuale (SPI-12) pone il territorio regionale nella classe di severa umidità fin da giugno dell’anno precedente[1].
Tutto questo significa che il quantitativo di pioggia caduta è andato a gravare su terreni già saturi di acqua e con ridotta capacità di assorbimento. Di conseguenza i diffusi fenomeni di ruscellamento, che sono andati a riversarsi sui fiumi, sono stati causa di allagamenti, frane e smottamenti sparsi sull'intero territorio regionale, con forti disagi per la popolazione culminati con le tre vittime nell'anconetano.
A Senigallia per esempio, la città maggiormente colpita dall'evento, secondo la nostra stazione di rilevamento, il totale di pioggia dell'intero periodo è stato di 64mm (quasi tutti nella giornata di sabato) che è andato a sommarsi ai 426mm di pioggia caduti da inizio anno, valore che già di per se è ben al di sopra al quantitativo che di solito cade nel primo quadrimestre dell'anno (pari a 242mm per il periodo 1999-2013). Tra tutte le stazioni di rilevamento della rete ASSAM, quelle che hanno fatto registrare precipitazioni superiori alla soglia dei 100mm sono state:
Stazione | Provincia | Totale periodo 2-4 maggio 2014 (mm) |
Serra de' Conti | AN | 127 |
Montelabbate | PU | 126 |
Potenza Picena | MC | 119 |
Fermo | FM | 111 |
Sarnano | MC | 110 |
San Lorenzo in C. | PU | 105 |
Macerata | MC | 105 |
Maltignano | AP | 103 |
Località con massima precipitazione totale nel periodo 2-4 maggio 2014 (mm).
I totali medi provinciali sono stati molto simili fra loro, dai 72 mm di Ancona agli 85 mm di Ascoli Piceno e Fermo. In tutte le province risulta alquanto notevole il livello della precipitazione da inizio anno, a testimonianza del livello di saturazione raggiunto dai terreni così come detto sopra:
| Totale 2-4 maggio 2014 (mm) | Totale gennaio-aprile 2014 (mm) | Media gennaio-aprile 1999-2013 (mm) | Differenza gennaio-aprile 2014 rispetto 1999-2013 (%) |
Pesaro-Urbino | 76 | 439 | 299 | +47 |
Ancona | 72 | 399 | 267 | +50 |
Macerata | 75 | 367 | 282 | +30 |
Ascoli P. e Fermo | 85 | 291 | 235 | +24 |
Totali medi provinciali della precipitazione, evento 2-4 maggio, periodo gennaio-aprile 2014 e raffronto con la media 1999-2013 (mm).
Situazione vista da satellite alle ore 05:00 UTC del giorno 3 maggio 2014.
Regione Marche. Andamento Standardized Precipitation Index a 3 mesi (SPI-3) e a 12 mesi (SPI-12) da gennaio 2013.
Senigallia (foto Antic, fonte Resto del Carlino)
Senigallia (foto Antic, fonte Resto del Carlino)
Mogliano (MC) (fonte Corriere Adriatico)
Macerata (fonte Corriere Adriatico)
[1] Nel testo, per i dati medi regionali e provinciali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
Analisi dell'ondata di maltempo del 24-27 luglio 2014 nelle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1], Stefano Leonesi[2]
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Non c'è tregua per la nostra penisola, soggetta ancora ad una nuova discesa depressionaria settentrionale. L'aria fredda siberiana, scivolando sul lato orientale di un poderoso blocco anticiclonico scandinavo, ha causato una forte instabilità specie al centro-nord. In particolare, sulle Marche, fenomeni di notevole rilevanza si sono verificati nel periodo 24-27 luglio.
Nella giornata di giovedì 24, i dati rilevati dalle stazioni della nostra rete di rilevamento dicono che maggiormente colpito è risultato essere l'entroterra con rovesci e temporali pomeridiani in alcuni casi di forte intensità come dimostrano i 56mm di pioggia caduti tra le ore 15 e le 16 a Macerata; piogge intense anche a Maiolati Spontini, Castelplanio, Santa Maria Nuova e Offida, località con picchi orari superiori a 40mm (tra le ore 15 e le 18). A fine giornata, il totale di precipitazione più elevato è stato quello di Castelplanio, pari a 61mm; seguono i 58mm della stazione di Macerata.
Venerdì 25 giorno di tregua, poi nel corso del pomeriggio di sabato i fenomeni si sono ripresentati ancora con forte intensità colpendo soprattutto il settore settentrionale anche costiero. Spicca su tutti il massimo orario della stazione di Mondolfo, pari a 55mm, tra le 14 e le 15. Mondolfo è stata anche la stazione che ha fatto registrare la massima precipitazione giornaliera pari a 85mm; seguono i 73mm di Falconara Marittima.
Domenica 27, le condizioni di instabilità hanno interessato soprattutto le province meridionali con le piogge più cospicue rilevate dalla stazione di Montegiorgio: 43mm il picco orario, dalle ore 15 alle 16, 58mm il totale giornaliero.
Si conferma quindi un periodo oltremodo piovoso per la nostra Regione (e non solo) con le precipitazioni descritte che vanno a sommarsi con quelle già abbondanti cadute da inizio anno. Secondo i dati a nostra disposizione, ci sono località in cui la pioggia fin qui caduta, eguaglia o quasi il totale che di solito cade nell'arco dell'intero anno (!) e con gli indici SPI, annuale e biennale, validi indicatori dello stato di deficit/surplus idrico sul lungo periodo, da novembre 2013 ormai posizionati nelle classi di severa o estrema umidità.
Anomalia altezza geopotenziale (m) a 500mb, periodo 23-26 luglio 2014 rispetto al clima 1981-2010 (fonte NCEP/NCAR Reanalysis)
Mappe precipitazione giornaliera dal 24 al 27 luglio 2014
Temperatura giornaliera media regionale 1-27 luglio 2014, confronto con la media 1961-2000; l'evento del 24-27 luglio è stato caratterizzato anche da un notevole calo termiche con punte ci circa -4°C rispetto alla media.
Andamento Standardized Precipitation Index regionale a 3 mesi (SPI-3), a 12 mesi (SPI-12) e a 24 mesi (SPI-24) da gennaio 2013
[1] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, leonesi_stefano@assam.marche.it
L'eccezionalità delle precipitazioni di gennaio-luglio 2014 nelle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1], Stefano Leonesi[2]
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Non c'è tregua per la nostra regione, soggetta a cospicue precipitazioni anche in quel mese, luglio, che di norma è il meno piovoso. Quest'anno però, un vasto e duraturo blocco anticiclonico nel comparto russo-scandinavo, supportato dall'alta pressione atlantica che spesso ha preferito le latitudini elevate, ha reso la penisola italiana facile preda di discese depressionarie oceaniche che in alcuni casi hanno prolungato la loro permanenza sull'area mediterranea a causa del blocco anticiclonico orientale. Frequenti sono stati quindi gli eventi precipitativi, enfatizzati anche dal contrasto termico fra l'aria calda in risalita da meridione e quella più fredda di genesi settentrionale il tutto in un contesto di acque marittime calde (da considerare anche la stagione invernale particolarmente mite).
Sul territorio marchigiano, in base ai dati rilevati dalle stazioni della nostra rete di rilevamento, il totale medio mensile di pioggia è stato di 94mm[3], quinto valore più alto per il mese luglio dal 1961, corrispondente ad un incremento del 49% rispetto ai 46mm che di solito cadono nell'intero mese (media 1961-2000[4]). Per rintracciare il precedente luglio più piovoso bisogna risalire addirittura fino al 1989, quando i mm furono 115. Ma l'anomalia maggiore risiede nella frequenza delle piogge; i giorni di pioggia[5] sono stati infatti in media 10 (in pratica, ha piovuto un giorno su tre!) quando di solito in luglio piove per circa 5 giorni. Questo è stato il secondo valore più alto per le Marche dal 1961, preceduto dagli 11 giorni di pioggia di luglio 1976.
Le piogge poi, anche se hanno interessato l'intero territorio regionale, si sono concentrate maggiormente sulle province settentrionali. La provincia di Ancona con un totale medio di 127mm è stata la più colpita, subendo un incremento del 62% rispetto alla media; solo nel 1976 il valore provinciale è stato più alto, pari a 149mm. Pesaro-Urbino ha ricevuto un quantitativo di pioggia simile, 120mm (+59% rispetto al 1961-2000), superato dai 127mm del 1961 e dai 135mm del 1986. Decisamente minori i totali delle restanti province: 88mm per Macerata, 69mm per Ascoli Piceno e Fermo; ciò non toglie che anche queste zone sono state messe a disagio a causa di fenomeni prolungati e di una certa intensità.
Non cessa quindi quel periodo particolarmente piovoso iniziato circa un anno e mezzo fa, con il 2013 che per le Marche è stato il terzo più piovoso dal 1961 seguito da questa prima parte del 2014: a livello regionale, il valore cumulativo gennaio-luglio è stato di 669mm, mai è piovuto tanto nei primi sette mesi dell'anno, almeno negli ultimi 53 anni! L'incremento rispetto alla media 1961-2000 è stato quindi del 35%, mentre siamo già all’80% del totale di pioggia che di solito cade nell'intero anno (837mm). C'è poi la provincia di Pesaro-Urbino che ha ricevuto già il 90% del totale, con davanti ancora l'intera stagione autunnale... Del resto fa stacco osservare che ci sono stazioni che hanno già raggiunto e superato il quantitativo medio di pioggia annuale, come nel caso di Fano che con un totale 777mm ha già superato la soglia media annua pari a 741mm.
Infine, un cenno sulle temperature. Quello appena passato è stato il più freddo luglio dal 1997 con una temperatura media di 21,8°C e una differenza di -0,6°C rispetto al 1961-2000.
Anomalia altezza geopotenziale (m) a 500mb, luglio 2014 rispetto al clima 1981-2010 (fonte NCEP/NCAR Reanalysis).
Regione Marche. Precipitazione mensile (mm); in blu, dicembre 2013 - luglio 2014; in grigio, media mensile 1961-2000.
Regione Marche. Mappa precipitazione luglio 2014.
Regione Marche. Andamento Standardized Precipitation Index regionale a 3 mesi (SPI-3), a 12 mesi (SPI-12) e a 24 mesi (SPI-24) da gennaio 2013. L'indice SPI, valido indicatore dello stato di deficit/surplus idrico, testimonia l'eccezionalità delle piogge in atto dal 2013, posizionandosi nella classe di estrema umidità sia nel breve che nel lungo periodo.
[1] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, leonesi_stefano@assam.marche.it
[3] Nel testo, per i dati medi regionali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
[4] 1961-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”,
WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)
[5] giorno con precipitazione non inferiore a 1mm
L'estate 2014 nelle Marche
a cura di Leonesi Stefano[1], Tognetti Danilo[2]
[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, leonesi_stefano@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it
Venti forti nella notte fra il 22 ed il 23 settembre
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La notte fra il 22 ed il 23 settembre, una colata di aria fredda scandinava, compressa nell'impatto con la parte orientale dell'arco alpino, ha dato origine ad un notevole gradiente barico in prossimità del medio-alto Adriatico. Sul versante italiano dello stesso mare, si sono così innescati forti venti di bora che hanno provocato danni e disagi anche nella nostra regione, in particolare al porto di Ancona. In base ai valori rilevati dalle stazioni della nostra rete di rilevamento agrometeo, le raffiche massime, registrate fra le ore 0:00 e le ore 1:00 del 23, sono state dell'ordine dei 95 km/h nell'entroterra dell'anconetano e maceratese, con punte di circa 90 km/h nell'area costiera delle stesse zone. L'episodio è stato caratterizzato quindi da venti molto sostenuti, i più intensi classificati come Tempesta dalla Scala di Beaufort.
Altezza geopotenziale (m) a 500mb prevista dal modello GFS alle ore 00:00 UTC del giorno 23 settembre 2014 (fonte www.wetter3.de)
Stazione | Giorno e ora | Raf Max (km/h) |
Cingoli | 23 settembre 00:00 | 96.3 |
Maiolati Spontini | 23 settembre 00:00 | 94.4 |
Tolentino | 23 settembre 00:00 | 94.1 |
Falconara Marittima | 23 settembre 01:00 | 89.6 |
Montalto delle Marche | 23 settembre 00:00 | 88.6 |
Montalto delle Marche | 23 settembre 01:00 | 87.5 |
Camerano | 23 settembre 00:00 | 85.7 |
Castelplanio | 23 settembre 00:00 | 85.3 |
Corinaldo | 23 settembre 00:00 | 85.0 |
Serrungarina | 23 settembre 00:00 | 81.7 |
Tabella delle dieci raffiche massime più elevate registrate dalle stazioni della rete di rilevamento ASSAM
Vongolare affondate al porto di Ancona (fonte Cronache Maceratesi)
Danni a Civitanova Marche in provincia di Macerata (fonte Cronache Maceratesi)
Quello che è rimasto di Gonzalo ed i suoi effetti sulle Marche
Quello che è rimasto di Gonzalo ed i suoi effetti sulle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1]
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Prima di tutto diciamo chi è Gonzalo. Gonzalo è, o meglio era, un uragano originato in Atlantico che dopo varie scorribande, in particolare sull'America centrale, si è trasformato in tempesta tropicale impattando con l'isola di Terranova. Da qui, riassorbito dal flusso zonale nord-atlantico si è diretto verso le Isole Britanniche dove, nonostante avesse perso molta della sua forza, è riuscito a causare forti venti. Gonzalo, nonostante le sue origini così lontane, ha avuto importanti conseguenze anche alle nostre latitudini quando, ridotto a depressione, si è staccato dal flusso zonale piombando verso l'area mediterranea. Il suo arrivo in un certo senso è stato salvifico perché ha messo fine ad un periodo molto umido e caldo a causa della persistenza sul Mediterraneo di un blocco anticiclonico che ha favorito l'ascesa di aria calda dal Nord-Africa. Certo è che il calo termico è stato davvero brusco accompagnato da una ventilazione sostenuta e da precipitazioni specie quando la depressione ha dato origine ad una circolazione ciclonica sui Balcani quindi alle porte orientali della nostra penisola.
Relativamente alle Marche, i dati della nostra rete di rilevamento agrometeo, mostrano un forte calo termico nel corso della giornata di mercoledì 22 ottobre, specie nei valori massimi tantoché in molte stazioni i valori diurni sono stati più bassi rispetto a quelli della notte precedente (Tabella 1). Nel giro di poche ore dunque, si è passati dal caldo estivo, con temperature abbondantemente sopra la soglia dei 20°C, ad un freddo tardo-autunnale, con i valori termici scesi verso le medie di fine novembre, effettuando un'escursione termica notevole, tra i 10°C ed i 15°C dai massimi del 16-17 ottobre ai minimi del giorno 23 (Tabella 2).
Come accennato sopra, l'aggiramento da oriente della barriera alpina ha inoltre innescato forti venti che nella nostra regione si sono disposti dai quadranti settentrionali con le maggiori raffiche registrate nella giornata di mercoledì, dell'ordine dei 90-100 km/h e la punta massima rilevata dalla stazione di Montalto delle Marche pari a 101,5 km/h.
Infine le precipitazioni, che tra mercoledì 22 e giovedì 24 hanno interessato un po' tutto il territorio regionale, colpendo maggiormente il settore costiero meridionale quello più esposto agli impulsi depressionari generati dal vortice balcanico (Figura 2). A fine evento la località più colpita, sempre in base ai dati della nostra rete, è risultata essere Offida con un totale di pioggia caduta nei tre giorni pari a 84mm.
Figura 1. Gonzalo visto da satellite
Località | 22 ottobre 2014 | |
ore 6 | ore 12 | |
Agugliano | 20.9 | 16.0 |
Maltignano | 18.9 | 17.3 |
Matelica | 16.2 | 15.9 |
Montecosaro | 21.8 | 17.9 |
Montefortino | 15.1 | 9.4 |
Tolentino | 19.5 | 15.3 |
Urbino | 13.8 | 10.7 |
Tabella 1. Temperatura delle ore 6 delle ore 12 del giorno 22 ottobre 2014 per alcune località marchigiane di riferimento
Località | Max del periodo | Min del periodo | Escursione | ||
°C | Giorno | °C | Giorno | °C | |
Agugliano | 23.1 | 17 ottobre | 10.8 | 23 ottobre | -12.3 |
Maltignano | 21.4 | 17 ottobre | 10.5 | 23 ottobre | -10.9 |
Matelica | 21.7 | 17 ottobre | 7.3 | 23 ottobre | -14.4 |
Montecosaro | 23.1 | 16 ottobre | 10.4 | 23 ottobre | -12.7 |
Montefortino | 17.4 | 17 ottobre | 6.3 | 23 ottobre | -11.2 |
Tolentino | 22.7 | 17 ottobre | 10.1 | 23 ottobre | -12.6 |
Urbino | 19.5 | 17 ottobre | 9.8 | 23 ottobre | -9.8 |
Estremi della temperatura media giornaliera, periodo 16-24 ottobre 2014, per alcune località marchigiane di riferimento
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Figura 2. Mappe della precipitazione giornaliera dei giorni 22, 23 e 24 ottobre 2014 nelle Marche.
L'autunno 2014 nelle Marche
a cura di Leonesi Stefano[1], Tognetti Danilo[2]
La stagione autunnale 2014 è stata caratterizzata da frequenti condizioni di alta pressione a latitudini nord-europee, così come testimonia l'estesa anomalia positiva del geopotenziale a 500mb particolarmente accentuata sulla Penisola Scandinava. Il fenomeno ha interessato, anche se in maniera minore, la parte centrale del Vecchio Continente ed in particolare la penisola italiana. La disposizione anticiclonica ha inoltre favorito la penetrazione di depressioni atlantiche verso il Mediterraneo che spesso hanno provocato il richiamato di aria caldo-umida meridionale verso le nostre regioni con la duplice conseguenza di una stagione piuttosto mite dal punto di vista termico ma dalle precipitazioni eccessive sul medio-alto versante tirrenico vittima di alluvioni e fenomeni molto violenti.
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[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, leonesi_stefano@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it