News 2014
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Il caldo di gennaio 2014 nelle Marche e le piogge di fine mese.
a cura di Danilo Tognetti[1], Michela Busilacchi[2]
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Nel corso del mese di gennaio, un lobo del vortice polare dislocato per parecchi giorni sul Nord-America ha favorito il flusso di miti correnti atlantiche sull'Europa centro-occidentale, condizionando l'andamento termico in particolare sull'Italia. Le Marche non sono rimaste immuni da tale fenomeno, così come testimonia la temperatura media mensile pari a 7,5°C[1], superiore di molto al valore di norma: +2,8°C rispetto al 1961-2000[2], che rende quello del 2014 il secondo gennaio più caldo per la nostra regione dal 1961 (preceduto solo da gennaio 2007 con 8°C). Record che si riflette anche sui valori minimi e massimi, ad per indicare che le particolari condizioni di caldo si sono verificate sia di giorno che di notte. La temperatura minima mensile, pari a 3,9°C, ha superato la media di riferimento con uno scarto di +2,9°C, record per gennaio dal 1961; per la massima la differenza è stata ancora più accentuata, pari a +3,5°C (12°C il valore regionale), secondo valore più alto dal 1961 (anch'esso preceduto dal 2007). Significativa è stata anche la riduzione dei giorni di possibile gelo[3]: -72%. Tutte e tre le decadi mensili sono risultate essere più calde rispetto alla norma, in particolare la seconda con uno scarto di +3,9°C rispetto al 1961-2000 (quarto valore decadale più alto per gennaio dal 1961).
| 2014 | 1961-2000 | Anomalia |
Pesaro-Urbino | 7,2 | 3,9 | +3,3 |
Ancona | 7,9 | 4,7 | +3,2 |
Macerata | 7,0 | 4,4 | +2,6 |
Ascoli P. e Fermo | 7,7 | 5,2 | +2,4 |
Marche | 7,5 | 4,6 | +2,8 |
Temperatura media mensile del mese di gennaio 2014, media di riferimento 1961-2000 e anomalia (°C)
Le precipitazioni invece hanno fatto registrare un totale mensile moderatamente al di sopra della media, con un valore regionale pari a 71mm ed un incremento del 23% rispetto al 1961-2000; tale valore però nasconde una particolarità rilevante e cioè che le piogge si sono concentrate nell'ultima parte del mese quando un blocco anticiclonico russo-siberiano ha facilitato la permanenza, in prossimità della penisola italiana, delle perturbazioni in discesa dal Nord-Atlantico. Se infatti le prime due decadi del mese rivelano forti mancanze di piogge, rispettivamente di -82% e -55%, ben più accentuato è stato l'incremento della terza decade, pari a +215% frutto del totale di 60mm. Purtroppo le temperature elevate hanno impedito alle nevicate di scendere a quote medie o basse, restando confinate sulla dorsale appenninica. Il proseguo poi delle piogge anche per i primi di giorni di febbraio, anche qui accompagnate da valori termici tutto sommato miti (totalmente disattesi quest'anno i giorni della merla!) hanno avuto l'indesiderato effetto di gonfiare la portata dei principali percorsi fluviali per l'accumulo d'acqua accentuato dal prematuro scioglimento delle nevi almeno fino ad una certa quota. Ad oggi inoltre, non vi sono prospettive di radicali cambiamenti che possano provocare un vero affondo freddo settentrionale, caratteristica che fino ad ora è venuta a mancare a questa anomala stagione invernale ed anzi si prospetta un'altra settimana di aria mite proveniente dai settori occidentali.
| 2014 (mm) | 1961-2000 (mm) | Anomalia (%) |
Pesaro-Urbino | 94 | 55 | +71 |
Ancona | 76 | 59 | +28 |
Macerata | 73 | 60 | +20 |
Ascoli P. e Fermo | 55 | 58 | -6 |
Marche | 71 | 58 | +23 |
Precipitazione totale mensile del mese di gennaio 2014, media di riferimento 1961-2000 e anomalia.
Europa. Media altezza geopotenziale a 500mb (mm) del mese di gennaio 2014
Regione Marche. Temperatura media per il mese di gennaio, periodo 1961-2014 (°C)
[1] Nel testo, per i dati medi regionali e provinciali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
[2] 1961-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)
[3] Giorni con temperature minima inferiore a 0°C
[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, busilacchi_michela@assam.marche.it
Analisi dell'ondata di maltempo del 26-28 marzo 2014 nelle Marche
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In piena primavera, tra i giorni 26 e 28 marzo, le Marche sono state investite da una ondata di maltempo causata da un vortice depressionario di origine nord-atlantica, sceso verso il basso Tirreno. Il picco dei fenomeni piovosi è stato raggiunto nella giornata di giovedì 27 quando la traiettoria ciclonica ha aggirato da sud-ovest la dorsale appenninica risalendo fino al medio versante adriatico. A fine evento, le zone più colpite sono risultate essere quelle dell'entroterra e delle province meridionali con totali di pioggia caduta che in alcuni casi hanno superato la soglia dei 100mm. In particolare, tra le stazioni della nostra rete di rilevamento, i maggiori accumuli si sono verificati a Cagli con un totale dei 3 giorni pari a 120mm (100mm nella sola giornata di giovedì 27), a Ripatransone con 112mm (102mm nel giorno 27) e a Offida con 111mm (103mm nel giorno 27).
Su scala regionale, le piogge dell'intero mese di marzo, ammontano a 121mm[1], con un incremento del 78% rispetto ai 68mm che di norma cadono nel mese[2]; quello del 2014 è stato quindi l'ottavo marzo più piovoso dal 1961 (lontano comunque da marzo 2011 caratterizzato dall'alluvione di inizio mese). Particolarmente piovoso risulta essere anche il periodo gennaio-marzo, con un totale medio regionale di 267mm (undicesimo valore più alto per il trimestre dal 1961) pari ad un incremento del 44% rispetto al 1961-2000.
Località | mm |
Cagli | 120 |
Ripatransone | 112 |
Offida | 111 |
Apiro | 106 |
Matelica | 99 |
Montalto delle Marche | 97 |
Cingoli | 97 |
Cupra Marittima | 96 |
Carassai | 92 |
Spinetoli | 92 |
Le 10 località più piovose nel periodo 26-28 marzo 2014 in base ai dati della rete di rilevamento meteo ASSAM
Precipitazione oraria cumulata per le 10 località più piovose, periodo 26-28 marzo 2014.
Colbuccaro (MC). Le piogge dal carattere continuativo e intenso, hanno fatto gonfiare il livello dei fiumi che in questo caso hanno travolto e spazzato via il Guado sul fiume Fiastra in località Colbuccaro (fonte Resto del Carlino)
[1] Nel testo, per i dati medi regionali e provinciali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
[2] 1961-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)
Analisi dell'ondata di maltempo del 2-4 maggio 2014 nelle Marche
a cura di Danilo Tognetti, Stefano Leonesi
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Purtroppo è successo ancora. La nostra Regione è stata colpita da una nuova ondata di maltempo particolarmente consistente, che va ad aggiungersi a quelle dello scorso marzo e di novembre 2013. La causa è sempre la stessa: un nucleo depressionario di origine nord-atlantica che si isola sul basso Tirreno, in prossimità del Golfo di Napoli, e che tarda a migrare verso oriente a causa di un blocco di alta pressione sull'est-Europa. In tale configurazione, un flusso di correnti umide ed instabili viene durevolmente richiamato dal Mare Adriatico, non trovando ostacoli orografici, provoca acute condizioni di maltempo sia sul settore costiero che sull'entroterra. Le precipitazioni assumono allora carattere diffuso e duraturo e si registrano notevoli accumuli di pioggia.
L’evento in esame, inquadrabile dal pomeriggio di venerdì 2 maggio fino alla mattinata di domenica 4 si è contraddistinto non tanto per l'intensità delle piogge, che come quantitativi sono stati sì importanti ma non così eccezionali, bensì perché verificatosi dopo un periodo decisamente piovoso che dura almeno dall'autunno scorso (qui e qui). Lo testimonia chiaramente l'indice SPI, che nella versione stagionale a 3 mesi (SPI-3) indica un surplus di precipitazione rispetto a quella normalmente attesa fin da novembre 2013 e addirittura l’indice annuale (SPI-12) pone il territorio regionale nella classe di severa umidità fin da giugno dell’anno precedente[1].
Tutto questo significa che il quantitativo di pioggia caduta è andato a gravare su terreni già saturi di acqua e con ridotta capacità di assorbimento. Di conseguenza i diffusi fenomeni di ruscellamento, che sono andati a riversarsi sui fiumi, sono stati causa di allagamenti, frane e smottamenti sparsi sull'intero territorio regionale, con forti disagi per la popolazione culminati con le tre vittime nell'anconetano.
A Senigallia per esempio, la città maggiormente colpita dall'evento, secondo la nostra stazione di rilevamento, il totale di pioggia dell'intero periodo è stato di 64mm (quasi tutti nella giornata di sabato) che è andato a sommarsi ai 426mm di pioggia caduti da inizio anno, valore che già di per se è ben al di sopra al quantitativo che di solito cade nel primo quadrimestre dell'anno (pari a 242mm per il periodo 1999-2013). Tra tutte le stazioni di rilevamento della rete ASSAM, quelle che hanno fatto registrare precipitazioni superiori alla soglia dei 100mm sono state:
Stazione | Provincia | Totale periodo 2-4 maggio 2014 (mm) |
Serra de' Conti | AN | 127 |
Montelabbate | PU | 126 |
Potenza Picena | MC | 119 |
Fermo | FM | 111 |
Sarnano | MC | 110 |
San Lorenzo in C. | PU | 105 |
Macerata | MC | 105 |
Maltignano | AP | 103 |
Località con massima precipitazione totale nel periodo 2-4 maggio 2014 (mm).
I totali medi provinciali sono stati molto simili fra loro, dai 72 mm di Ancona agli 85 mm di Ascoli Piceno e Fermo. In tutte le province risulta alquanto notevole il livello della precipitazione da inizio anno, a testimonianza del livello di saturazione raggiunto dai terreni così come detto sopra:
| Totale 2-4 maggio 2014 (mm) | Totale gennaio-aprile 2014 (mm) | Media gennaio-aprile 1999-2013 (mm) | Differenza gennaio-aprile 2014 rispetto 1999-2013 (%) |
Pesaro-Urbino | 76 | 439 | 299 | +47 |
Ancona | 72 | 399 | 267 | +50 |
Macerata | 75 | 367 | 282 | +30 |
Ascoli P. e Fermo | 85 | 291 | 235 | +24 |
Totali medi provinciali della precipitazione, evento 2-4 maggio, periodo gennaio-aprile 2014 e raffronto con la media 1999-2013 (mm).
Situazione vista da satellite alle ore 05:00 UTC del giorno 3 maggio 2014.
Regione Marche. Andamento Standardized Precipitation Index a 3 mesi (SPI-3) e a 12 mesi (SPI-12) da gennaio 2013.
Senigallia (foto Antic, fonte Resto del Carlino)
Senigallia (foto Antic, fonte Resto del Carlino)
Mogliano (MC) (fonte Corriere Adriatico)
Macerata (fonte Corriere Adriatico)
[1] Nel testo, per i dati medi regionali e provinciali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
Analisi dell'ondata di maltempo del 13-18 giugno 2014 nelle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1], Stefano Leonesi[2]
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Il forte sconquasso termico che si è venuto a creare a seguito della discesa di un nucleo di aria fredda artica in contrasto con l'aria calda accumulatasi dopo un periodo di alta pressione sostenuta dalle correnti calde in risalita dall'Africa, è stata la causa scatenante di una nuova fase di instabilità su buona parte della penisola italiana, in alcuni casi caratterizzata da fenomeni particolarmente violenti.
Sulle Marche, la situazione è cominciata a degenerare nella giornata di venerdì 13 con i primi rovesci e temporali che hanno interessato soprattutto l'entroterra e le province settentrionali nel corso del pomeriggio, seguiti dall'ondata di sabato che già nelle prime ore del mattino aveva interessato l'intero territorio regionale propagandosi da nord verso sud. Nel corso dei giorni successivi, i fenomeni hanno quindi guadagnato di regolarità e diffusione con l'aggiramento da parte dei flussi instabili della dorsale appenninica per disporsi dai quadranti nord-orientali.
Secondo i dati rilevati dalle stazioni della nostra rete di rilevamento, la pioggia oraria più intensa di venerdì 13 è stata registrata alle ore 14 a Sant'Angelo in Vado, pari a 24mm; il totale per l'intera giornata della stessa stazione è stato di 26mm. Più alto il picco orario per sabato 14: 33mm rilevato alle ore 5 a Pesaro, mentre a fine giornata la stazione che ha registrato la maggiore quantità di pioggia è stata quella di Macerata con 56mm. Domenica 15 invece, c'è stata una attenuazione dei fenomeni come dimostra il valore massimo orario pari a 21mm misurato dalla stazione di Cossignano alle ore 14. Con l'inizio della nuova settimana le piogge hanno assunto carattere più continuativo raggiungendo a fine giornata cumuli in genere più rilevanti; lunedì 16, il totale giornaliero più elevato è stato quello di Fano, pari a 80mm; martedì 17 il valore più alto è stato raggiunto a Montelparo, 53mm, quasi tutti ottenuti alle ore 15; mercoledì 18 l'apice giornaliero è stato toccato a Montefortino, 41mm, quello orario a Potenza Picena, pari a 27mm.
Marcato è stato il calo termico fra la giornata di venerdì e quella di sabato, con la temperatura media regionale che è passata dai 29,8°C delle ore 12 di venerdì ai 20,5°C della stessa ora di sabato, con una caduta di ben -9,3°C e con stazioni che hanno registrato scarti dell'ordine 12°C-13°C.
Andamento precipitazioni orarie dalle ore 0 di venerdì 13 alle ore 0 di mercoledì 19 per le quattro stazioni che hanno fatto registrare i picchi di precipitazione oraria.
Andamento temperatura media oraria regionale dalle ore 0 di venerdì 13 alle ore 0 di domenica 15
Concludendo, almeno dai dati rilevati dalle stazioni meteo a nostra disposizione, l'evento non è stato caratterizzato da fenomeni precipitativi di eccessiva intensità, con totali orari e giornalieri che in qualche caso hanno assunto una certa rilevanza ma che tuttavia in questo periodo, in uscita dalla primavera, possono accadere. L'aspetto da sottolineare è piuttosto la durata dell'evento, con le piogge che vanno a sommarsi con quelle già abbondanti cadute da inizio anno. Continua così un periodo oltremodo piovoso con i totali di pioggia che hanno ormai abbondantemente superato le medie di riferimento e con l'indice SPI, sia stagionale che annuale, che pone il territorio regionale tra la severa e l'estrema umidità:
| Totale dal 1 gennaio al 18 giugno 2014 (mm) | Media gennaio-giugno 1961-2000 (mm) | Anomalia (%) |
Pesaro-Urbino | 609 | 381 | +60 |
Ancona | 561 | 377 | +49 |
Macerata | 542 | 405 | +34 |
Ascoli P. e Fermo | 545 | 376 | +45 |
Totali medi provinciali della precipitazione, periodo 1 gennaio - 18 giugno 2014, raffronto con la media gennaio- giugno 1961-2000 (mm).
Andamento Standardized Precipitation Index regionale a 3 mesi (SPI-3) e a 12 mesi (SPI-12) da gennaio 2013.
[1] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, leonesi_stefano@assam.marche.it
Analisi dell'ondata di maltempo del 24-27 luglio 2014 nelle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1], Stefano Leonesi[2]
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Non c'è tregua per la nostra penisola, soggetta ancora ad una nuova discesa depressionaria settentrionale. L'aria fredda siberiana, scivolando sul lato orientale di un poderoso blocco anticiclonico scandinavo, ha causato una forte instabilità specie al centro-nord. In particolare, sulle Marche, fenomeni di notevole rilevanza si sono verificati nel periodo 24-27 luglio.
Nella giornata di giovedì 24, i dati rilevati dalle stazioni della nostra rete di rilevamento dicono che maggiormente colpito è risultato essere l'entroterra con rovesci e temporali pomeridiani in alcuni casi di forte intensità come dimostrano i 56mm di pioggia caduti tra le ore 15 e le 16 a Macerata; piogge intense anche a Maiolati Spontini, Castelplanio, Santa Maria Nuova e Offida, località con picchi orari superiori a 40mm (tra le ore 15 e le 18). A fine giornata, il totale di precipitazione più elevato è stato quello di Castelplanio, pari a 61mm; seguono i 58mm della stazione di Macerata.
Venerdì 25 giorno di tregua, poi nel corso del pomeriggio di sabato i fenomeni si sono ripresentati ancora con forte intensità colpendo soprattutto il settore settentrionale anche costiero. Spicca su tutti il massimo orario della stazione di Mondolfo, pari a 55mm, tra le 14 e le 15. Mondolfo è stata anche la stazione che ha fatto registrare la massima precipitazione giornaliera pari a 85mm; seguono i 73mm di Falconara Marittima.
Domenica 27, le condizioni di instabilità hanno interessato soprattutto le province meridionali con le piogge più cospicue rilevate dalla stazione di Montegiorgio: 43mm il picco orario, dalle ore 15 alle 16, 58mm il totale giornaliero.
Si conferma quindi un periodo oltremodo piovoso per la nostra Regione (e non solo) con le precipitazioni descritte che vanno a sommarsi con quelle già abbondanti cadute da inizio anno. Secondo i dati a nostra disposizione, ci sono località in cui la pioggia fin qui caduta, eguaglia o quasi il totale che di solito cade nell'arco dell'intero anno (!) e con gli indici SPI, annuale e biennale, validi indicatori dello stato di deficit/surplus idrico sul lungo periodo, da novembre 2013 ormai posizionati nelle classi di severa o estrema umidità.
Anomalia altezza geopotenziale (m) a 500mb, periodo 23-26 luglio 2014 rispetto al clima 1981-2010 (fonte NCEP/NCAR Reanalysis)
Mappe precipitazione giornaliera dal 24 al 27 luglio 2014
Temperatura giornaliera media regionale 1-27 luglio 2014, confronto con la media 1961-2000; l'evento del 24-27 luglio è stato caratterizzato anche da un notevole calo termiche con punte ci circa -4°C rispetto alla media.
Andamento Standardized Precipitation Index regionale a 3 mesi (SPI-3), a 12 mesi (SPI-12) e a 24 mesi (SPI-24) da gennaio 2013
[1] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, leonesi_stefano@assam.marche.it
Venti forti nella notte fra il 22 ed il 23 settembre
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La notte fra il 22 ed il 23 settembre, una colata di aria fredda scandinava, compressa nell'impatto con la parte orientale dell'arco alpino, ha dato origine ad un notevole gradiente barico in prossimità del medio-alto Adriatico. Sul versante italiano dello stesso mare, si sono così innescati forti venti di bora che hanno provocato danni e disagi anche nella nostra regione, in particolare al porto di Ancona. In base ai valori rilevati dalle stazioni della nostra rete di rilevamento agrometeo, le raffiche massime, registrate fra le ore 0:00 e le ore 1:00 del 23, sono state dell'ordine dei 95 km/h nell'entroterra dell'anconetano e maceratese, con punte di circa 90 km/h nell'area costiera delle stesse zone. L'episodio è stato caratterizzato quindi da venti molto sostenuti, i più intensi classificati come Tempesta dalla Scala di Beaufort.
Altezza geopotenziale (m) a 500mb prevista dal modello GFS alle ore 00:00 UTC del giorno 23 settembre 2014 (fonte www.wetter3.de)
Stazione | Giorno e ora | Raf Max (km/h) |
Cingoli | 23 settembre 00:00 | 96.3 |
Maiolati Spontini | 23 settembre 00:00 | 94.4 |
Tolentino | 23 settembre 00:00 | 94.1 |
Falconara Marittima | 23 settembre 01:00 | 89.6 |
Montalto delle Marche | 23 settembre 00:00 | 88.6 |
Montalto delle Marche | 23 settembre 01:00 | 87.5 |
Camerano | 23 settembre 00:00 | 85.7 |
Castelplanio | 23 settembre 00:00 | 85.3 |
Corinaldo | 23 settembre 00:00 | 85.0 |
Serrungarina | 23 settembre 00:00 | 81.7 |
Tabella delle dieci raffiche massime più elevate registrate dalle stazioni della rete di rilevamento ASSAM
Vongolare affondate al porto di Ancona (fonte Cronache Maceratesi)
Danni a Civitanova Marche in provincia di Macerata (fonte Cronache Maceratesi)
Quello che è rimasto di Gonzalo ed i suoi effetti sulle Marche
Quello che è rimasto di Gonzalo ed i suoi effetti sulle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1]
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Prima di tutto diciamo chi è Gonzalo. Gonzalo è, o meglio era, un uragano originato in Atlantico che dopo varie scorribande, in particolare sull'America centrale, si è trasformato in tempesta tropicale impattando con l'isola di Terranova. Da qui, riassorbito dal flusso zonale nord-atlantico si è diretto verso le Isole Britanniche dove, nonostante avesse perso molta della sua forza, è riuscito a causare forti venti. Gonzalo, nonostante le sue origini così lontane, ha avuto importanti conseguenze anche alle nostre latitudini quando, ridotto a depressione, si è staccato dal flusso zonale piombando verso l'area mediterranea. Il suo arrivo in un certo senso è stato salvifico perché ha messo fine ad un periodo molto umido e caldo a causa della persistenza sul Mediterraneo di un blocco anticiclonico che ha favorito l'ascesa di aria calda dal Nord-Africa. Certo è che il calo termico è stato davvero brusco accompagnato da una ventilazione sostenuta e da precipitazioni specie quando la depressione ha dato origine ad una circolazione ciclonica sui Balcani quindi alle porte orientali della nostra penisola.
Relativamente alle Marche, i dati della nostra rete di rilevamento agrometeo, mostrano un forte calo termico nel corso della giornata di mercoledì 22 ottobre, specie nei valori massimi tantoché in molte stazioni i valori diurni sono stati più bassi rispetto a quelli della notte precedente (Tabella 1). Nel giro di poche ore dunque, si è passati dal caldo estivo, con temperature abbondantemente sopra la soglia dei 20°C, ad un freddo tardo-autunnale, con i valori termici scesi verso le medie di fine novembre, effettuando un'escursione termica notevole, tra i 10°C ed i 15°C dai massimi del 16-17 ottobre ai minimi del giorno 23 (Tabella 2).
Come accennato sopra, l'aggiramento da oriente della barriera alpina ha inoltre innescato forti venti che nella nostra regione si sono disposti dai quadranti settentrionali con le maggiori raffiche registrate nella giornata di mercoledì, dell'ordine dei 90-100 km/h e la punta massima rilevata dalla stazione di Montalto delle Marche pari a 101,5 km/h.
Infine le precipitazioni, che tra mercoledì 22 e giovedì 24 hanno interessato un po' tutto il territorio regionale, colpendo maggiormente il settore costiero meridionale quello più esposto agli impulsi depressionari generati dal vortice balcanico (Figura 2). A fine evento la località più colpita, sempre in base ai dati della nostra rete, è risultata essere Offida con un totale di pioggia caduta nei tre giorni pari a 84mm.
Figura 1. Gonzalo visto da satellite
Località | 22 ottobre 2014 | |
ore 6 | ore 12 | |
Agugliano | 20.9 | 16.0 |
Maltignano | 18.9 | 17.3 |
Matelica | 16.2 | 15.9 |
Montecosaro | 21.8 | 17.9 |
Montefortino | 15.1 | 9.4 |
Tolentino | 19.5 | 15.3 |
Urbino | 13.8 | 10.7 |
Tabella 1. Temperatura delle ore 6 delle ore 12 del giorno 22 ottobre 2014 per alcune località marchigiane di riferimento
Località | Max del periodo | Min del periodo | Escursione | ||
°C | Giorno | °C | Giorno | °C | |
Agugliano | 23.1 | 17 ottobre | 10.8 | 23 ottobre | -12.3 |
Maltignano | 21.4 | 17 ottobre | 10.5 | 23 ottobre | -10.9 |
Matelica | 21.7 | 17 ottobre | 7.3 | 23 ottobre | -14.4 |
Montecosaro | 23.1 | 16 ottobre | 10.4 | 23 ottobre | -12.7 |
Montefortino | 17.4 | 17 ottobre | 6.3 | 23 ottobre | -11.2 |
Tolentino | 22.7 | 17 ottobre | 10.1 | 23 ottobre | -12.6 |
Urbino | 19.5 | 17 ottobre | 9.8 | 23 ottobre | -9.8 |
Estremi della temperatura media giornaliera, periodo 16-24 ottobre 2014, per alcune località marchigiane di riferimento
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Figura 2. Mappe della precipitazione giornaliera dei giorni 22, 23 e 24 ottobre 2014 nelle Marche.