News 2013
Filtri applicati: vento
NOAA - Stato del clima - Analisi globale Marzo 2013
In evidenza
- La temperatura media dell'intero globo di Marzo 2013, insieme al 2006, ha segnato il decimo record per il mese di marzo, con una differenza di 0,58°C rispetto alla media del XX secolo.
- La temperatura media dei soli territori continentali, ha segnato una anomalia di 1,06°C rispetto alla media del XX secolo, 11esimo record per marzo; la temperatura media superficiale degli oceani è stata invece la nona più alta con una differenza di 0,41°C rispetto ai 15,9°C media del XX secolo.
- Considerando il trimestre gennaio-marzo, quello del 2013 ha fatto segnare una temperatura media globale (sistema terre emerse-oceani) al di sopra di 0,58°C rispetto alla media del XX secolo, l'ottavo valore più alto per tale periodo.
NOAA - Stato del clima - Analisi globale Aprile 2013
In evidenza
- La temperatura media globale (combinata, superficie terrestre e superficie degli oceani) nel mese di Aprile 2013 è stata la 13esima più alta per il mese, con una anomalia di 0,52°C rispetto alla media del XX secolo pari a 13,7°C.
- La temperatura media della superficie terrestre ha superato di 0,71°C la media del XX secolo, pari a 8,1°C; quello del 2013 è stato quindi il 17esimo record per il mese di aprile. Per gli oceani, la temperatura media superficiale è stata di 0,44°C al di sopra della media del XX secolo (16°C), facendo registrare quindi il settimo record per il mese di aprile, insieme agli anni 2001 e 2009.
- La temperatura media globale superficiale combinata per il periodo gennaio-aprile 2013 è stata di 0,56°C superiore alla media del XX secolo, ottavo record per il periodo, insieme al 2009.
NOAA - Stato del clima - Analisi globale Aprile 2013
In evidenza
- La temperatura media globale (combinata, superficie terrestre e superficie degli oceani) nel mese di Aprile 2013 è stata la 13esima più alta per il mese, con una anomalia di 0,52°C rispetto alla media del XX secolo pari a 13,7°C.
- La temperatura media della superficie terrestre ha superato di 0,71°C la media del XX secolo, pari a 8,1°C; quello del 2013 è stato quindi il 17esimo record per il mese di aprile. Per gli oceani, la temperatura media superficiale è stata di 0,44°C al di sopra della media del XX secolo (16°C), facendo registrare quindi il settimo record per il mese di aprile, insieme agli anni 2001 e 2009.
- La temperatura media globale superficiale combinata per il periodo gennaio-aprile 2013 è stata di 0,56°C superiore alla media del XX secolo, ottavo record per il periodo, insieme al 2009.
NOAA - Stato del clima - Analisi globale Aprile 2013
In evidenza
- La temperatura media globale (combinata, superficie terrestre e superficie degli oceani) nel mese di Aprile 2013 è stata la 13esima più alta per il mese, con una anomalia di 0,52°C rispetto alla media del XX secolo pari a 13,7°C.
- La temperatura media della superficie terrestre ha superato di 0,71°C la media del XX secolo, pari a 8,1°C; quello del 2013 è stato quindi il 17esimo record per il mese di aprile. Per gli oceani, la temperatura media superficiale è stata di 0,44°C al di sopra della media del XX secolo (16°C), facendo registrare quindi il settimo record per il mese di aprile, insieme agli anni 2001 e 2009.
- La temperatura media globale superficiale combinata per il periodo gennaio-aprile 2013 è stata di 0,56°C superiore alla media del XX secolo, ottavo record per il periodo, insieme al 2009.
NOAA - Stato del clima - Analisi globale Maggio 2013
- La temperatura media globale, combinata sull'intera superficie terrestre e oceanica, di maggio 2013 è stata, insieme al 1998 e al 2005, la terza più calda, con una anomalia di 0,66°C rispetto alla media del XX secolo pari a 14,8°C.
- La temperatura media superficiale terrestre è stata di 1,11°C sopra la media del XX secolo di 11,1°C, terzo record per il mese di maggio. Per gli oceani, la temperatura media superficiale del mese di maggio ha superato di 0,49°C la media del XX secolo pari a 16,3°C, il quinto record più caldo per Maggio insieme agli anni 2003 e 2009.
- La temperature media globale (superficie terrestre e oceanica) per il periodo marzo-maggio (primavera meteorologica, ndt) è stata di 0,59°C sopra la media del XX secolo di 13,7°C, l'ottavo valore più caldo per tale periodo insieme al 2004.
- La temperatura media di marzo-maggio della superificie terrestre è stata di 0,97°C più alta rispetto alla media del XX secolo, undicesimo valore più alto per tale periodo. La temperatura globale della superificie oceanica per lo stesso periodo è stata di 0,45°C al di sopra della media del XX secolo, insieme al 2001 il settimo periodo marzo-maggio più caldo.
- La temperatura combinata superificie terrestre-oceanica per il periodo gennaio-maggio (da inizio anno) è stata di 0,59°C superiore alla media del XX secolo di 13,1°C, l'ottavo valore più alto per tale periodo
Le peculiarità (climatiche) di giugno 2013 nelle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1], Stefano Leonesi[2]
Scarica l'articolo in versione PDF
Ne sono successe di cose a giugno. Cercheremo di descriverle, provando ad essere chiari e non troppo tediosi.
Partiamo dal dato della temperatura media regionale: 20°C[3] che poco si discosta dalla media 1961-2000[4], appena di +0,4°C, ma che nasconde un rilevante significato. Quello del 2013 infatti è stato il più freddo giugno da 18 anni a questa parte; bisogna risalire al 1995 per trovare un mese "peggiore", quando la temperatura mensile si scostò di -1,2°C dalla media. Quella differenza di mezzo grado circa nasconde anche un andamento spiccatamente dinamico, con la prima e la terza decade del mese più fredde rispetto alla media (-0,8°C e -1,5°C le anomalie), contrapposte alla seconda decade decisamente più calda, +4,3°C rispetto alla media, frutto di una ondata di calore piuttosto intensa per nostra fortuna non così duratura come quelle del 2012. Il periodo di freddo invece, della durata massima di circa 8-10 giorni va cercato tra la fine di maggio e la prima parte di giugno, anche se molte delle temperature diurne più basse si sono verificate nel freddo di fine mese:
Fascia | Valore estremo | Temperatura minima | Temperatura Massima |
Costiera | Minimo | 7.6°C (Montecosaro, giorno 2) | 17.6°C (Corinaldo, giorno 28) |
Massimo | 23.7°C (Offida, giorno 21) | 37.1°C (Montelabbate, giorno 20) | |
Collinare | Minimo | 5.7°C (Servigliano, giorno 2) | 15.7°C (Urbino, giorno 28) |
Massimo | 23.0°C (Maiolati S., giorno 18) | 36.8°C (Barbara, giorno 20) | |
Alto-collinare e montana | Minimo | 4.2°C (Muccia, giorno 14) | 13.1°C (Visso, giorno 1) |
Massimo | 23.2°C (Serrapetrona, giorno 20) | 37.2°C (Matelica, giorno 19) |
Valori estremi della temperatura minima e massima giornaliera, giugno 2013
(Fonte: ASSAM Regione Marche – Servizio Agrometeo Regionale)
Notizie molto interessanti anche sul fronte delle precipitazioni, con un totale medio regionale di 87mm, superiore di 19mm alla media 1961-2000. Dal 2000, in giugno, solo in 3 anni la precipitazione si è mantenuta al di sopra della media: 2009, 2010 e nel 2013. E' continuato quindi a piovere, più della norma, come testimoniano i 551mm caduti da inizio anno (primo semestre 2013), con un surplus di +165mm rispetto al 1961-2000, terzo valore più alto per il periodo gennaio-giugno dal 1961. Ad oggi abbiamo raggiunto il 66% del totale di pioggia annua che di norma cade sulla nostra regione. Ancora più sensazionale è il totale degli ultimi dodici mesi, da luglio 2012 a giugno 2013, pari a ben 1111mm, con un incremento di +274mm, record per lo stesso periodo dal 1961; tra l’altro la quantità si è distribuita lungo 107 giorni di pioggia[5], fatto molto rilevante considerato che di mezzo c'è stata l'estate più arida dell'ultimo cinquantennio.
Citiamo infine una vera e propria bomba d'acqua che ha interessato Montelabbate (PU), località in cui è presente una nostra stazione di rilevamento, dove in appena quattro ore, dalle 01:00 alle 04:00 sono caduti 111mm di pioggia, di cui 60mm in una sola ora (record per la stazione da quando è in funzione). In sole quattro ore quindi, il totale della precipitazione è stato pari a circa il 75% dell'intero cumulo mensile della stazione stessa.
Europa. Anomalia geopotenziale (m) a 500mb delle tre decadi di giugno 2013 rispetto 1981-2010 (fonte: NCEP/NCAR Reanalysis)
Regione Marche. Anomalia temperatura media (°C) di giugno rispetto al 1961-2000
Regione Marche. Anomalia precipitazione totale (mm) di giugno rispetto al 1961-2000
Regione Marche. Anomalia precipitazione totale (mm) di luglio 2012 - giugno 2013 rispetto al 1961-2000
[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, leonesi_stefano@assam.marche.it
[3] Nel testo, per i dati medi regionali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
[4] 1961-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH).
[5] Giorno con precipitazione totale superiore o uguale a 1mm.
Il caldo nelle Marche nel periodo 4-10 settembre 2013
Un'estate nostalgica, forse perché più fresca rispetto alle precedenti, ha lasciato il segno oltre la sua fine, a settembre quando a dominare sulla fascia centrale europea è stato un promontorio anticiclonico. Alta pressione che con il passare dei giorni ha favorito la progressiva crescita delle temperature sostenute dalla risalita delle correnti calde nord-africane verso la penisola italiana, specie nel pre-frontale del 8-9 settembre spinto da un approfondimento depressionario nord-atlantico.
Caldo quindi, anche sulla nostra regione, non così evidente come quello del lato occidentale della Nazione, ma sufficiente a provocare una breve e piuttosto intensa ondata di calore nel periodo 4-10 settembre che ha colpito maggiormente la fascia pianeggiante-costiera e medio-collinare. Il picco nella giornata di domenica, con una temperatura media regionale di 24,1°C[1] ed una temperatura percepita che ha superato la barriera dei 35°C generata sia dalla massima diurna di 31°C sia dal crescente tasso di umidità dell'aria. Tra le stazioni della rete di rilevamento meteo ASSAM, i valori provinciali più alti sono stati di 34,7°C a Potenza Picena per la provincia di Macerata, 34,4°C a Jesi per Ancona, 33,5°C a Montelparo per Ascoli P. e Fermo, 33,1°C a Fano per Pesaro-Urbino.
Europa. Altezza geopotenziale (m) a 500mb del periodo 4-9 settembre 2013 (fonte: NCEP/NCAR Reanalysis)
Regione Marche. Temperatura massima giornaliera (°C, in rosso), temperatura giornaliera percepita (°C, in marrone), umidità relativa giornaliera (%, in blu).
Regione Marche. Temperatura media giornaliera 4-10 settembre 2013 (°C)
[1] Nel testo, per i dati medi regionali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
Analisi dell'ondata di maltempo dal 5 al 9 ottobre 2013 nelle Marche
Giorni tutto sommato stabili, i primi giorni di ottobre, blindati dalla presenza di un promontorio anticiclonico che dal Mediterraneo si è esteso fino alle latitudini scandinave. Poi però qualcosa è cambiato, quando l'alta pressione non ha più retto sotto i colpi di una profonda depressione atlantica, squarciandosi alle medie latitudini, permettendo la formazione di un vortice in prossimità della penisola italiana. E il vortice è rimasto lì, per diversi giorni, alimentato dalle ancora calde acque tirreniche, bloccato ad est dall'alta pressione che nel frattempo si era portata sui Balcani e oltre. E così che diverse regioni sono state colpite da violenti e nubifragi come nel caso della Toscana, Basilicata e Puglia.
Nelle Marche, le precipitazioni piuttosto che dall'intensità, sono state caratterizzate dalla durata e frequenza, specie quando i flussi convogliati dal vortice sono riusciti ad aggirare la dorsale appenninica disponendosi in entrata dall'Adriatico.
L'evento può essere inquadrato nel periodo 5-9 ottobre con il picco massimo tra sabato 5 e lunedì 7, mentre nei giorni successivi i fenomeni sono gradualmente scemati verso sud. La stazione della rete di rilevamento ASSAM che ha registrato il maggiore accumulo di pioggia è stata Mondolfo (PU), posta a circa 4km dal mare Adriatico, con un totale di 119mm nei primi giorni dell'evento. Sempre a Mondolfo tocca il valore massimo giornaliero, pari a 86mm, terzo record per la stazione da quando è in funzione, corrispondente ad un tempo di ritorno di 9 anni. Mondolfo detiene anche il massimo valore orario dell'intero evento: 38mm (tempo di ritorno di 6 anni).
Altri accumuli importanti, superiori alla soglia dei 100mm, si sono verificati a Muccia (115mm), Sant'Angelo in Pontano (114mm) e Sarnano (106mm) tutte appartenenti all'entroterra del maceratese.
Situazione vista da satellite alle ore 10:00 UTC del giorno 7 ottobre 2013
Regione Marche. Carte della precipitazione giornaliera 5-7 ottobre 2013
Cumulata precipitazione oraria 5-9 ottobre 2013 per le stazioni di Mondolfo, Muccia, Sant'Angelo in Pontano e Sarnano.
Il caldo di ottobre 2013 nelle Marche
Le ripetute risalite verso l'Europa centrale dell'alta pressione sud-atlantica e africana, hanno caratterizzato il mese di ottobre, specie nella sua seconda metà, con temperature spesso sopra-media su vaste aree del Vecchio Continente ed in particolare sull'Italia e sulle Marche.
Proprio sulla nostra regione, la temperatura media del mese di ottobre è stata di 15,5°C[1], superiore di 1,1°C rispetto alla norma, ottavo valore più alto dal 1961 insieme agli anni 2008 e 1981. Ma l'elemento di spicco è stato il fatto che il caldo è arrivato tardi, principalmente durante la terza decade del mese. Se infatti la prima decade ha fatto registrare un'anomalia addirittura negativa, -1,1°C rispetto al 1961-2000, e la seconda un valore medio vicino alla norma, di appena mezzo grado al di sopra, l'ultima decade ha visto una "esplosione" dei valori termici che hanno superato di ben +4,1°C il valore di riferimento del quarantennio; per la cronaca, solo nel 2004 si è verificato un valore maggiore per la terza decade di ottobre, con una temperatura media di 16,7°C, contro i 16,3°C del 2013.
Il caldo è continuato anche nei primi giorni di novembre (e non potrebbe essere stato altrimenti con una nuova rimonta anticiclonica verso il centro del Mediterraneo): 14,8°C la temperatura media della prima decade, +0,8°C rispetto alla media.
| 2013 | 1961-2000 | Anomalia |
Pesaro-Urbino | 15.1 | 13.6 | 1.5 |
Ancona | 15.9 | 14.8 | 1.1 |
Macerata | 15.2 | 13.8 | 1.4 |
Ascoli P. e Fermo | 15.7 | 14.8 | 0.9 |
Marche | 15.5 | 14.4 | 1.1 |
Temperatura media mensile del mese di ottobre 2013, media di riferimento 1961-2000 e anomalia (°C)
Europa. Anomalia temperatura media (K) a 850mb del mese di ottobre 2013 rispetto alla media climatica 1981-2010
Europa. Anomalia temperatura media (K) a 850mb della terza decade di ottobre 2013 rispetto alla media climatica 1981-2010
[1] Nel testo, per i dati medi regionali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
Analisi dell'ondata di maltempo del 10-12 novembre 2013 nelle Marche
a cura di Tognetti Danilo, Busilacchi Michela, Leonesi Stefano
Sulla scia di un ottobre particolarmente caldo, anche la prima decade di novembre è stata caratterizzata da una temperatura sopra-media a causa all'invadenza anticiclonica atlantico-africana sull'area mediterranea. L'autunno ha poi improvvisamente preso una piega diversa, decisamente più fredda, materializzandosi tramite un vortice depressionario che, staccandosi da un approfondimento nord-atlantico sul Vecchio Continente, è andato ad isolarsi sul basso Tirreno in prossimità del Golfo di Napoli. E questa è una delle configurazioni bariche peggiori per la nostra regione, in quanto il richiamo di correnti fredde e umide dai Balcani, arrivando dal mare, non trovano ostacoli orografici sul loro cammino e provocano acute condizioni di maltempo sia sul settore costiero che sull'entroterra (qui sì per l'incontro con la dorsale appenninica e conseguente fenomeno di stau). Un'ulteriore aggravante è stata la presenza di un blocco anticiclonico sull'Europa orientale che ha impedito il naturale cammino verso oriente del vortice depressionario prolungando quindi le condizioni di instabilità.
A perturbazione finita, il bilancio è stato piuttosto pesante, con danni dovuti a frane, smottamenti, allagamenti e purtroppo si sono registrate anche delle vittime. Del resto, i dati parlano chiaro. La maggior parte del territorio marchigiano è stato colpito da abbondanti piogge nonché da forti raffiche di vento. Nei soli quattro giorni dell'evento, inquadrabile nel periodo 10-13 novembre, il totale di pioggia caduta ha superato, in alcuni casi di molto, il totale di pioggia che di solito cade nell'intero mese di novembre. Il dato più eclatante, quello dell'insieme delle province di Ascoli P. e Fermo, pari a 169mm[1] che in pratica ha raddoppiato il valore medio mensile di novembre. Seguono poi i 153mm della provincia di Macerata, 128mm per Ancona e 124mm per Pesaro-Urbino.
Sotto stress i diversi bacini idrografici per la notevole quantità di acqua caduta. Secondo i dati rilevati dalla nostra rete di rilevamento, particolarmente colpiti sono stati quelli delle province centro-meridionali, uno su tutti il Chienti con un valore medio di pioggia caduta pari a 195 mm, causa di dannosi e pericolosi straripamenti in alcune zone dell'entroterra.
Più colpite le località delle zone interne nella giornata di lunedì 11, come dimostrano i 196mm di pioggia registrati nella stazione Cupi di Visso (il massimo valore giornaliero per la stazione da quando è in funzione) corrispondente ad un tempo di ritorno di 43 anni, 189mm il totale giornaliero nella stazione di Sassoferrato, pari ad un tempo di ritorno di 79 anni (!), mentre a Cagli il cumulo è stato di 181mm (tempo di ritorno pari a 63 anni). Poi, il giorno successivo, con il vortice depressionario mediterraneo posto più a sud, a subire maggiormente sono state le zone del fermano e dell'ascolano come dimostrano i 107mm caduti a Ripatransone. In definitiva, nei quattro giorni dell'evento, la località più colpita è risultata essere Cupi di Visso con un totale che ha toccato quota 347mm, notevole, senza dubbio, visto che eguaglia il quantitativo di pioggia che in media cade nella stessa stazione nell'intera stagionale autunnale.
Altro elemento di forte disagio è stato il vento, con forti raffiche che hanno spazzato per ore ampie parti del territorio. I valori più elevati, superiori alla soglia di 100 km/h, sono stati rilevati a Cupi di Visso (112 km/h), Serrungarina (106 km/h) e Montalto delle Marche (101km /h).
Carta delle precipitazioni del giorno 10 novembre 2013
Carta delle precipitazioni del giorno 11 novembre 2013
Carta delle precipitazioni del giorno 12 novembre 2013
Situazione vista da satellite alle ore 08:00 UTC del giorno 11 novembre 2013 (fonte Sat24.com)
Allagamenti a Sforzacosta di Macerata (foto di Andrea Amini, fonte Cronache Maceratesi)
Il fiume Chienti ha eroso la strada a Sforzacosta di Macerata (fonte Cronache Maceratesi)
Le onde alte hanno creato disagi al porto di Civitanova Marche (fonte Cronache Maceratesi)
Il maltempo a Fano (fonte il Resto del Carlino)
Maltempo, allagamenti e frane a Cagli (PU) (foto di Mario Carnali, fonte il Resto del Carlino)
Portonovo (AN) (fonte il Resto del Carlino)
[1] Nel testo, per i dati medi regionali e provinciali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
Analisi dell'ondata di maltempo del 2 dicembre 2013 nelle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1], Busilacchi Michela[2]
Nel corso del fine settimana, il forte contrasto termico fra una precedente incursione fredda artica (causa di giorni di freddo e di neve fino alle quote basso-collinari) e masse d'aria più calde provenienti dal Nord-Africa, ha dato origine ad un vortice depressionario che progressivamente è risalito verso il basso Tirreno provocando acute condizioni di maltempo in particolare sul versante adriatico e sulle Marche. Il vortice, impossibilitato a proseguire oltre, verso oriente, dal blocco anticiclonico atlantico esteso dalle medio-alte latitudini europee fino ai Balcani, ha mantenuto per ore la sua posizione, provocando piogge di lunga durata ed anche di rilevante intensità, scaricando l'aria umida raccolta sopra le acque adriatiche. Ad aggravare la situazione lo scioglimento della neve accumulata nei giorni precedenti ed i terreni saturi dalle piogge alluvionali del mese di novembre. Numerose sono state allora le esondazioni, le frane, gli smottamenti che hanno colpito maggiormente le province meridionali (vedi per esempio qui e qui).
In base ai dati rilevati dalle stazioni meteo della nostra rete di rilevamento, la provincia di Ascoli Piceno è stata quella sottoposta alle maggiori precipitazioni, con un totale medio pari a 88mm. Notevole la pioggia caduta a Maltignano nelle 24 ore, 115mm che si vanno ad aggiungere ai ben 355mm caduti nel solo mese di novembre e che danno un'idea dell'eccesso di accumuli idrici a cui è sottoposto il territorio; 580mm è inoltre il totale a partire dal 1° settembre (inizio autunno), compreso del 2 dicembre, che supera nettamente i 238mm che di solito cadono nella sola stagione autunnale. Altra località messa a dura prova dall'evento è stata Offida, con una precipitazione di 101mm che si vanno ad aggiungere ai 319mm del mese di novembre.
Nel territorio provinciale di Fermo, la pioggia media caduta è stata di 73mm. Coinvolto soprattutto il settore costiero come testimoniano i 84mm di Sant'Elpidio a Mare, i 79mm di Monterubbiano, i 71mm di Fermo.
Superata la soglia dei 100mm anche in provincia di Macerata, in località di Montecosaro, con 104mm di precipitazione nelle 24 ore, che si vanno ad aggiungere ai 261mm del mese di novembre (totale 365mm contro i 229mm che di solito cadono nell'intera stagione autunnale). Per la provincia di Macerata il totale medio è stato di 53mm.
Meno coinvolte le restanti province marchigiane, Ancona con 33mm e Pesaro-Urbino con appena 12mm e valori massimi rispettivamente rilevati a Serra de' Conti (49mm) e Frontone (28mm).
Provincia | 2 dicembre 2013 | Novembre | Autunno | Dal 1° gennaio |
Pesaro-Urbino | 12 | 251 | 429 | 1147 |
Ancona | 33 | 209 | 389 | 1042 |
Macerata | 53 | 270 | 416 | 1117 |
Fermo | 73 | 285 | 401 | 1100 |
Ascoli Piceno | 88 | 269 | 357 | 942 |
Tabella precipitazione (espressa in mm) per provincia e per i periodi: giorno 2 dicembre, novembre 2013, autunno 2013 e dal 1 gennaio 2013
Situazione vista da satellite alle ore 11:00 UTC del giorno 2 dicembre 2013 (fonte SAT24.com)
Altezza geopotenziale (m) a 500mb prevista dal modello GFS alle ore 12:00 UTC del giorno 2 dicembre 2013 (fonte Meteociel.fr)
Carta precipitazione regionale (espressa in mm) del giorno 2 dicembre 2013
Andamento cumulata precipitazione oraria del giorno 2 dicembre 2013 per le tre località con maggiore valore giornaliero
[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, busilacchi_michela@assam.marche.it
L’autunno 2013 nelle Marche.
a cura di Leonesi Stefano[1], Tognetti Danilo[2]
Si considerano gli aspetti climatici che hanno caratterizzato la stagione autunnale 2013[1]. I dati utilizzati per le seguenti elaborazioni sono quelli di precipitazione, temperatura e vento rilevati da 14 stazioni gestite dal Servizio Agrometeo Regionale dell'ASSAM (www.meteo.marche.it), scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. Le serie storiche dal 1961 sono state ottenute raccordando i dati delle 14 stazioni con quelli provenienti da altrettante stazioni dell’ex Servizio Idrografico di limitrofa collocazione[2].
Scarica l'articolo in versione PDF
[1] Stagione meteorologica: inverno da dicembre dell'anno precedente fino a febbraio, primavera da marzo a maggio, estate da giugno a agosto, autunno da settembre a novembre
[2] Mariani L, 2005. Caratterizzazione agroclimatica del territorio delle Marche, progetto MARSIA ASSAM
[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, leonesi_stefano@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it