News 2013
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Marzo 2013. Precipitazioni abbondanti sulle Marche, da record sul pesarese-urbinate e anconetano.
A marzo, una rilevante anomalia termica negativa ha prevalso su gran parte del Vecchio Continente, conseguenza di un indebolimento del vortice polare il quale sfaldandosi, a seguito di un forte surriscaldamento della stratosfera artica nel mese di gennaio, ha favorito la discesa fino alle medio-basse latitudini europee di correnti gelide artico-siberiane. L'area mediterranea, quindi l'Italia, ha risentito solo in parte dell'aria fredda continentale, vuoi per la posizione decentrata, vuoi per la protezione alpina, ed è stata maggiormente sottoposta ai flussi caldo-umidi atlantici che hanno caratterizzato un periodo decisamente piovoso dalle temperature tutto sommato miti soprattutto al centro-sud. Ciò si è verificato anche nelle Marche, con i fenomeni molto spesso attutiti dalla dorsale appenninica, dove però si sono fatti sentire le discese fredde in entrata dalla porta balcanica.
Nell'ambito regionale, il dato più significativo è stato l'incremento dei giorni di pioggia[1], +88% rispetto alla media di riferimento 1961-2000[2], conseguenza dei 15 giorni[3] di media regionale; record per il mese di marzo dal 1961 (insieme agli anni 1962, 1964, 1969). Da inizio anno, il numero dei giorni piovosi è salito a 34 con un incremento del 49% rispetto alla norma del quarantennio. Il totale medio regionale di precipitazione è stato invece di 104mm con un incremento del 54%; l'accumulo dei primi tre mesi dell'anno è stato quindi di 285mm, +53% rispetto alla media, il quinto periodo gennaio-marzo più piovoso dal 1961.
Le province più colpite sono state le due più a nord. In particolare, nella provincia di Pesaro-Urbino si sono registrati importanti record: maggiore numero di giorni di pioggia per il mese di marzo (19 giorni, +138% rispetto al 1961-2000), maggiore numero di giorni di pioggia per il periodo gennaio-marzo (41 giorni e +77%), maggiore precipitazione totale sempre per il primo trimestre dell'anno (340mm con un incremento del 87% rispetto alla media). Il totale di pioggia di marzo per la stessa provincia è stato invece di 141mm, terzo valore più alto dal 1961. Record di giorni piovosi anche nella provincia di Ancona: 17 giorni nel solo mese di marzo (97% l'incremento rispetto al quarantennio), 40 giorni nel periodo gennaio-marzo (+66%). Il totale provinciale della precipitazione è stato di 107mm per marzo, 312mm per gennaio-marzo (il secondo valore più alto dal 1961). Non da primato ma comunque rilevanti anche i valori per le due restanti province: 70mm (+42%) la precipitazione e 16 giorni (+69%) i giorni piovosi per la provincia di Macerata, 67mm (+28%) la precipitazione e 14 giorni (+63%) i giorni piovosi per le province di Ascoli Piceno e Fermo.
Come accennato sopra, nel mese di marzo, la nostra regione (così come altre parti del territorio italiano), è stata soggetta sia alle correnti occidentali dal carattere caldo-umido, sia alle discese di aria fredda balcanica. In effetti, la temperatura media nella prima decade mensile si rivela sensibilmente più alta rispetto alla media, con un valore medio regionale di 8,5°C ed un incremento di 1,9°C rispetto al quarantennio. Più fredde le successive decadi: la seconda con una temperatura media di 7,2°C ed un'anomalia di -0,6°C, la terza con una temperatura media di 8,4°C ed un'anomalia di -0,8°C.
Europa. Anomalia termica (°K) a 850mb di marzo 2013 rispetto al periodo 1981-2010 (fonte: NCEP/NCAR Reanalysis)
Regione Marche. Precipitazione totale (mm) mensile gennaio-marzo.
Regione Marche. Numero giorni pioggia mensile gennaio-marzo
Regione Marche. Anomalia temperatura media (°C) decadale marzo 2013 rispetto al 1961-2000
[1] Giorno con precipitazione totale superiore o uguale a 1mm
[2] 1971-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)
[3] Nel testo, per i dati medi regionali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
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Aprile 2013 nelle Marche: temperatura sopra la media e diminuzione delle precipitazioni
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Con il mese di aprile è terminato un periodo particolarmente piovoso che nel trimestre gennaio-marzo ha interessato il territorio marchigiano. Nel mese in esame infatti, le piogge sono di nuovo scese sotto la media, con un accumulo regionale pari a 49mm[1] corrispondente ad una diminuzione di 21mm rispetto alla norma 1961-2000[2]. D'altra parte, aprile è stato caratterizzato anche dal ritorno del caldo con anomalie termiche ben superiori allo zero.
La temperatura media regionale è stata di 13,4°C, con una differenza di 1,8°C rispetto alla media 1961-2000; quello del 2013 è stato il quinto aprile più caldo per le Marche dal 1961. Inoltre, con il 2013 siamo all'ottavo anno consecutivo in cui aprile risulta essere più caldo rispetto alla media (Figura 1). Differenza positiva che si riscontra anche nei valori minimi della temperatura, con una media regionale di 8,0°C ed un incremento di 1,4°C rispetto al quarantennio, e soprattutto nei valori massimi; è proprio in questi ultimi valori che si registra la differenza maggiore: +3,1°C rispetto al 1961-2000 frutto del valore medio regionale di 19,7°C (terzo record per aprile dal 1961).
L'anomalia termica di aprile è scaturita soprattutto durante l'evoluzione meteorologica della seconda metà del mese, con il perentorio ritorno dell'alta pressione atlantico - subtropicale (Figura 2) e la fine dell'egemonia di aria fredda artico-siberiana alle medie-alte latitudini europee (Figura 3). Decisamente calda è stata la seconda decade regionale, con una temperature media di 15,4°C ed un'anomalia di 4,9°C rispetto (Figura 4), il sesto valore decadale più alto per aprile dal 1961. Calda anche la terza decade: +2,4°C rispetto al 1961-2000.
Notevoli i valori massimi della temperatura registrati in alcune stazioni della rete di rilevamento ASSAM: 29,5°C a Montelparo il giorno 29, 28,6°C a Morro d'Alba il giorno 29 ed a Matelica e Monterubbiano il giorno 18. Il massimo della temperatura minima si è verificato invece a Maiolati Spontini: 15,9°C il giorno 19.
Figura 1. Regione Marche. Anomalia temperatura media (°C) mese di aprile; riferimento 1961-2000
Figura 2.Situazione sinottica delle ore UTC 00:00 del giorno 19 aprile 2013 descritta dalla mappa di analisi del geopotenziale a 500hPa elaborate dal modello GFS. (Fonte http://www.wetter3.de/Archiv/)
Figura 3. Europa. Anomalia termica (°K) a 850mb di gennaio-marzo 2013 rispetto al periodo 1981-2010 (fonte: NCEP/NCAR Reanalysis)
Figura 4. Regione Marche. Anomalia temperatura media (°C) decadale aprile 2013 rispetto al 1961-2000
[1] Nel testo, per i dati medi regionali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
[2] 1971-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)
Maggio 2013 molto piovoso nelle Marche
Maggio, per l'Europa centrale ed occidentale, è stato un mese freddo e piovoso, a causa delle ripetute discese di aria fredda ed instabile dalle estreme latitudini nord-atlantiche e polari. La continua presenza poi, di un blocco anticiclonico eurasiatico ha prolungato la fasi di maltempo sulla nostra penisola, rallentandole nel loro naturale cammino verso oriente. Da circa metà mese, con l'instaurazione di un altro blocco anticiclonico, questa volta atlantico, le perturbazioni hanno preferito prendere una traiettoria più settentrionale, caricandosi ulteriormente di aria fredda, abbassando le temperature su valori decisamente sotto-media, almeno al centro-nord.
Le Marche non sono rimasti indenni a tale dinamica. Lo dimostrano i 130mm[1] di precipitazione media regionale, corrispondente al sostanzioso incremento di ben 112% rispetto alla media[2], il terzo valore più alto per maggio dal 1961. Di circa mezzo grado più basso la temperatura media regionale, 15,5°C contro i 15,9°C del periodo 1961-2000.
Le sovrabbondanti precipitazioni sono corrisposte ad un incremento dei giorni piovosi[3] che, a livello regionale, hanno fatto registrare una media di 16 giorni, con un incremento del 114%, il secondo valore più alto dal 1961 (preceduto dai 17 giorni di maggio 1980). Piogge che si sono andate a cumulare a quelle già cospicue di questa prima parte dell'anno: nel periodo gennaio-maggio 2013 infatti, la precipitazione totale è stata di 464mm, che supera del 46% la norma del quarantennio, con un numero di giorni pioggia pari a 57 giorni, +47% rispetto al 1961-2000 (secondo valore più alto dal 1961, preceduto solo dal 1978). La stagione primaverile (marzo-maggio) si è conclusa invece, con un totale di 284mm, +42% l'anomalia, la quinta più piovosa dal 1961.
Tutte le province marchigiane sono state interessate dalle notevoli piogge, con totali medi che vanno dai 143mm di Ascoli P. e Fermo, ai 114mm di Pesaro-Urbino; l'incremento maggiore ha riguardato il binomio delle due province più a sud, pari al 153% (raggiungendo così il secondo record di precipitazione per il mese di maggio, dopo il 1980) seguito dall'anconetano dove c'è stato un esatto raddoppio.
Gli eventi orari più intensi si sono verificati a Monterubbiano, il giorno 11 maggio quando, dalle ore 13 alle 14 sono caduti 35,6mm (circa un quarto della precipitazione mensile rilevata dalla stazione) e a Falconara Marittima il giorno 2, con 31,6mm caduti fra le 17 e le 18.
Infine, vale un accenno le anomale temperature dell'ultima parte del mese, con una media per la terza decade pari a 13,4°C ed una differenza di -3,4°C rispetto al 1961-2000.
Europa. Anomalia termica (°K) a 850mb di maggio 2013 rispetto al periodo 1981-2010 (fonte: NCEP/NCAR Reanalysis)
Regione Marche. Precipitazione totale (mm) mensile gennaio-maggio.
Regione Marche. Numero giorni pioggia mensile gennaio-maggio
Regione Marche. Anomalia temperatura media (°C) decadale maggio 2013 rispetto al 1961-2000
[1] Nel testo, per i dati medi regionali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
[2] 1961-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)
[3] Giorno con precipitazione totale superiore o uguale a 1mm
Il caldo nelle Marche nel periodo 4-10 settembre 2013
Un'estate nostalgica, forse perché più fresca rispetto alle precedenti, ha lasciato il segno oltre la sua fine, a settembre quando a dominare sulla fascia centrale europea è stato un promontorio anticiclonico. Alta pressione che con il passare dei giorni ha favorito la progressiva crescita delle temperature sostenute dalla risalita delle correnti calde nord-africane verso la penisola italiana, specie nel pre-frontale del 8-9 settembre spinto da un approfondimento depressionario nord-atlantico.
Caldo quindi, anche sulla nostra regione, non così evidente come quello del lato occidentale della Nazione, ma sufficiente a provocare una breve e piuttosto intensa ondata di calore nel periodo 4-10 settembre che ha colpito maggiormente la fascia pianeggiante-costiera e medio-collinare. Il picco nella giornata di domenica, con una temperatura media regionale di 24,1°C[1] ed una temperatura percepita che ha superato la barriera dei 35°C generata sia dalla massima diurna di 31°C sia dal crescente tasso di umidità dell'aria. Tra le stazioni della rete di rilevamento meteo ASSAM, i valori provinciali più alti sono stati di 34,7°C a Potenza Picena per la provincia di Macerata, 34,4°C a Jesi per Ancona, 33,5°C a Montelparo per Ascoli P. e Fermo, 33,1°C a Fano per Pesaro-Urbino.
Europa. Altezza geopotenziale (m) a 500mb del periodo 4-9 settembre 2013 (fonte: NCEP/NCAR Reanalysis)
Regione Marche. Temperatura massima giornaliera (°C, in rosso), temperatura giornaliera percepita (°C, in marrone), umidità relativa giornaliera (%, in blu).
Regione Marche. Temperatura media giornaliera 4-10 settembre 2013 (°C)
[1] Nel testo, per i dati medi regionali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
Analisi dell'ondata di maltempo dal 5 al 9 ottobre 2013 nelle Marche
Giorni tutto sommato stabili, i primi giorni di ottobre, blindati dalla presenza di un promontorio anticiclonico che dal Mediterraneo si è esteso fino alle latitudini scandinave. Poi però qualcosa è cambiato, quando l'alta pressione non ha più retto sotto i colpi di una profonda depressione atlantica, squarciandosi alle medie latitudini, permettendo la formazione di un vortice in prossimità della penisola italiana. E il vortice è rimasto lì, per diversi giorni, alimentato dalle ancora calde acque tirreniche, bloccato ad est dall'alta pressione che nel frattempo si era portata sui Balcani e oltre. E così che diverse regioni sono state colpite da violenti e nubifragi come nel caso della Toscana, Basilicata e Puglia.
Nelle Marche, le precipitazioni piuttosto che dall'intensità, sono state caratterizzate dalla durata e frequenza, specie quando i flussi convogliati dal vortice sono riusciti ad aggirare la dorsale appenninica disponendosi in entrata dall'Adriatico.
L'evento può essere inquadrato nel periodo 5-9 ottobre con il picco massimo tra sabato 5 e lunedì 7, mentre nei giorni successivi i fenomeni sono gradualmente scemati verso sud. La stazione della rete di rilevamento ASSAM che ha registrato il maggiore accumulo di pioggia è stata Mondolfo (PU), posta a circa 4km dal mare Adriatico, con un totale di 119mm nei primi giorni dell'evento. Sempre a Mondolfo tocca il valore massimo giornaliero, pari a 86mm, terzo record per la stazione da quando è in funzione, corrispondente ad un tempo di ritorno di 9 anni. Mondolfo detiene anche il massimo valore orario dell'intero evento: 38mm (tempo di ritorno di 6 anni).
Altri accumuli importanti, superiori alla soglia dei 100mm, si sono verificati a Muccia (115mm), Sant'Angelo in Pontano (114mm) e Sarnano (106mm) tutte appartenenti all'entroterra del maceratese.
Situazione vista da satellite alle ore 10:00 UTC del giorno 7 ottobre 2013
Regione Marche. Carte della precipitazione giornaliera 5-7 ottobre 2013
Cumulata precipitazione oraria 5-9 ottobre 2013 per le stazioni di Mondolfo, Muccia, Sant'Angelo in Pontano e Sarnano.
Il caldo di ottobre 2013 nelle Marche
Le ripetute risalite verso l'Europa centrale dell'alta pressione sud-atlantica e africana, hanno caratterizzato il mese di ottobre, specie nella sua seconda metà, con temperature spesso sopra-media su vaste aree del Vecchio Continente ed in particolare sull'Italia e sulle Marche.
Proprio sulla nostra regione, la temperatura media del mese di ottobre è stata di 15,5°C[1], superiore di 1,1°C rispetto alla norma, ottavo valore più alto dal 1961 insieme agli anni 2008 e 1981. Ma l'elemento di spicco è stato il fatto che il caldo è arrivato tardi, principalmente durante la terza decade del mese. Se infatti la prima decade ha fatto registrare un'anomalia addirittura negativa, -1,1°C rispetto al 1961-2000, e la seconda un valore medio vicino alla norma, di appena mezzo grado al di sopra, l'ultima decade ha visto una "esplosione" dei valori termici che hanno superato di ben +4,1°C il valore di riferimento del quarantennio; per la cronaca, solo nel 2004 si è verificato un valore maggiore per la terza decade di ottobre, con una temperatura media di 16,7°C, contro i 16,3°C del 2013.
Il caldo è continuato anche nei primi giorni di novembre (e non potrebbe essere stato altrimenti con una nuova rimonta anticiclonica verso il centro del Mediterraneo): 14,8°C la temperatura media della prima decade, +0,8°C rispetto alla media.
| 2013 | 1961-2000 | Anomalia |
Pesaro-Urbino | 15.1 | 13.6 | 1.5 |
Ancona | 15.9 | 14.8 | 1.1 |
Macerata | 15.2 | 13.8 | 1.4 |
Ascoli P. e Fermo | 15.7 | 14.8 | 0.9 |
Marche | 15.5 | 14.4 | 1.1 |
Temperatura media mensile del mese di ottobre 2013, media di riferimento 1961-2000 e anomalia (°C)
Europa. Anomalia temperatura media (K) a 850mb del mese di ottobre 2013 rispetto alla media climatica 1981-2010
Europa. Anomalia temperatura media (K) a 850mb della terza decade di ottobre 2013 rispetto alla media climatica 1981-2010
[1] Nel testo, per i dati medi regionali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
Analisi dell'ondata di maltempo del 10-12 novembre 2013 nelle Marche
a cura di Tognetti Danilo, Busilacchi Michela, Leonesi Stefano
Sulla scia di un ottobre particolarmente caldo, anche la prima decade di novembre è stata caratterizzata da una temperatura sopra-media a causa all'invadenza anticiclonica atlantico-africana sull'area mediterranea. L'autunno ha poi improvvisamente preso una piega diversa, decisamente più fredda, materializzandosi tramite un vortice depressionario che, staccandosi da un approfondimento nord-atlantico sul Vecchio Continente, è andato ad isolarsi sul basso Tirreno in prossimità del Golfo di Napoli. E questa è una delle configurazioni bariche peggiori per la nostra regione, in quanto il richiamo di correnti fredde e umide dai Balcani, arrivando dal mare, non trovano ostacoli orografici sul loro cammino e provocano acute condizioni di maltempo sia sul settore costiero che sull'entroterra (qui sì per l'incontro con la dorsale appenninica e conseguente fenomeno di stau). Un'ulteriore aggravante è stata la presenza di un blocco anticiclonico sull'Europa orientale che ha impedito il naturale cammino verso oriente del vortice depressionario prolungando quindi le condizioni di instabilità.
A perturbazione finita, il bilancio è stato piuttosto pesante, con danni dovuti a frane, smottamenti, allagamenti e purtroppo si sono registrate anche delle vittime. Del resto, i dati parlano chiaro. La maggior parte del territorio marchigiano è stato colpito da abbondanti piogge nonché da forti raffiche di vento. Nei soli quattro giorni dell'evento, inquadrabile nel periodo 10-13 novembre, il totale di pioggia caduta ha superato, in alcuni casi di molto, il totale di pioggia che di solito cade nell'intero mese di novembre. Il dato più eclatante, quello dell'insieme delle province di Ascoli P. e Fermo, pari a 169mm[1] che in pratica ha raddoppiato il valore medio mensile di novembre. Seguono poi i 153mm della provincia di Macerata, 128mm per Ancona e 124mm per Pesaro-Urbino.
Sotto stress i diversi bacini idrografici per la notevole quantità di acqua caduta. Secondo i dati rilevati dalla nostra rete di rilevamento, particolarmente colpiti sono stati quelli delle province centro-meridionali, uno su tutti il Chienti con un valore medio di pioggia caduta pari a 195 mm, causa di dannosi e pericolosi straripamenti in alcune zone dell'entroterra.
Più colpite le località delle zone interne nella giornata di lunedì 11, come dimostrano i 196mm di pioggia registrati nella stazione Cupi di Visso (il massimo valore giornaliero per la stazione da quando è in funzione) corrispondente ad un tempo di ritorno di 43 anni, 189mm il totale giornaliero nella stazione di Sassoferrato, pari ad un tempo di ritorno di 79 anni (!), mentre a Cagli il cumulo è stato di 181mm (tempo di ritorno pari a 63 anni). Poi, il giorno successivo, con il vortice depressionario mediterraneo posto più a sud, a subire maggiormente sono state le zone del fermano e dell'ascolano come dimostrano i 107mm caduti a Ripatransone. In definitiva, nei quattro giorni dell'evento, la località più colpita è risultata essere Cupi di Visso con un totale che ha toccato quota 347mm, notevole, senza dubbio, visto che eguaglia il quantitativo di pioggia che in media cade nella stessa stazione nell'intera stagionale autunnale.
Altro elemento di forte disagio è stato il vento, con forti raffiche che hanno spazzato per ore ampie parti del territorio. I valori più elevati, superiori alla soglia di 100 km/h, sono stati rilevati a Cupi di Visso (112 km/h), Serrungarina (106 km/h) e Montalto delle Marche (101km /h).
Carta delle precipitazioni del giorno 10 novembre 2013
Carta delle precipitazioni del giorno 11 novembre 2013
Carta delle precipitazioni del giorno 12 novembre 2013
Situazione vista da satellite alle ore 08:00 UTC del giorno 11 novembre 2013 (fonte Sat24.com)
Allagamenti a Sforzacosta di Macerata (foto di Andrea Amini, fonte Cronache Maceratesi)
Il fiume Chienti ha eroso la strada a Sforzacosta di Macerata (fonte Cronache Maceratesi)
Le onde alte hanno creato disagi al porto di Civitanova Marche (fonte Cronache Maceratesi)
Il maltempo a Fano (fonte il Resto del Carlino)
Maltempo, allagamenti e frane a Cagli (PU) (foto di Mario Carnali, fonte il Resto del Carlino)
Portonovo (AN) (fonte il Resto del Carlino)
[1] Nel testo, per i dati medi regionali e provinciali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
Analisi dell'ondata di maltempo del 2 dicembre 2013 nelle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1], Busilacchi Michela[2]
Nel corso del fine settimana, il forte contrasto termico fra una precedente incursione fredda artica (causa di giorni di freddo e di neve fino alle quote basso-collinari) e masse d'aria più calde provenienti dal Nord-Africa, ha dato origine ad un vortice depressionario che progressivamente è risalito verso il basso Tirreno provocando acute condizioni di maltempo in particolare sul versante adriatico e sulle Marche. Il vortice, impossibilitato a proseguire oltre, verso oriente, dal blocco anticiclonico atlantico esteso dalle medio-alte latitudini europee fino ai Balcani, ha mantenuto per ore la sua posizione, provocando piogge di lunga durata ed anche di rilevante intensità, scaricando l'aria umida raccolta sopra le acque adriatiche. Ad aggravare la situazione lo scioglimento della neve accumulata nei giorni precedenti ed i terreni saturi dalle piogge alluvionali del mese di novembre. Numerose sono state allora le esondazioni, le frane, gli smottamenti che hanno colpito maggiormente le province meridionali (vedi per esempio qui e qui).
In base ai dati rilevati dalle stazioni meteo della nostra rete di rilevamento, la provincia di Ascoli Piceno è stata quella sottoposta alle maggiori precipitazioni, con un totale medio pari a 88mm. Notevole la pioggia caduta a Maltignano nelle 24 ore, 115mm che si vanno ad aggiungere ai ben 355mm caduti nel solo mese di novembre e che danno un'idea dell'eccesso di accumuli idrici a cui è sottoposto il territorio; 580mm è inoltre il totale a partire dal 1° settembre (inizio autunno), compreso del 2 dicembre, che supera nettamente i 238mm che di solito cadono nella sola stagione autunnale. Altra località messa a dura prova dall'evento è stata Offida, con una precipitazione di 101mm che si vanno ad aggiungere ai 319mm del mese di novembre.
Nel territorio provinciale di Fermo, la pioggia media caduta è stata di 73mm. Coinvolto soprattutto il settore costiero come testimoniano i 84mm di Sant'Elpidio a Mare, i 79mm di Monterubbiano, i 71mm di Fermo.
Superata la soglia dei 100mm anche in provincia di Macerata, in località di Montecosaro, con 104mm di precipitazione nelle 24 ore, che si vanno ad aggiungere ai 261mm del mese di novembre (totale 365mm contro i 229mm che di solito cadono nell'intera stagione autunnale). Per la provincia di Macerata il totale medio è stato di 53mm.
Meno coinvolte le restanti province marchigiane, Ancona con 33mm e Pesaro-Urbino con appena 12mm e valori massimi rispettivamente rilevati a Serra de' Conti (49mm) e Frontone (28mm).
Provincia | 2 dicembre 2013 | Novembre | Autunno | Dal 1° gennaio |
Pesaro-Urbino | 12 | 251 | 429 | 1147 |
Ancona | 33 | 209 | 389 | 1042 |
Macerata | 53 | 270 | 416 | 1117 |
Fermo | 73 | 285 | 401 | 1100 |
Ascoli Piceno | 88 | 269 | 357 | 942 |
Tabella precipitazione (espressa in mm) per provincia e per i periodi: giorno 2 dicembre, novembre 2013, autunno 2013 e dal 1 gennaio 2013
Situazione vista da satellite alle ore 11:00 UTC del giorno 2 dicembre 2013 (fonte SAT24.com)
Altezza geopotenziale (m) a 500mb prevista dal modello GFS alle ore 12:00 UTC del giorno 2 dicembre 2013 (fonte Meteociel.fr)
Carta precipitazione regionale (espressa in mm) del giorno 2 dicembre 2013
Andamento cumulata precipitazione oraria del giorno 2 dicembre 2013 per le tre località con maggiore valore giornaliero
[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, busilacchi_michela@assam.marche.it
L’autunno 2013 nelle Marche.
a cura di Leonesi Stefano[1], Tognetti Danilo[2]
Si considerano gli aspetti climatici che hanno caratterizzato la stagione autunnale 2013[1]. I dati utilizzati per le seguenti elaborazioni sono quelli di precipitazione, temperatura e vento rilevati da 14 stazioni gestite dal Servizio Agrometeo Regionale dell'ASSAM (www.meteo.marche.it), scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. Le serie storiche dal 1961 sono state ottenute raccordando i dati delle 14 stazioni con quelli provenienti da altrettante stazioni dell’ex Servizio Idrografico di limitrofa collocazione[2].
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[1] Stagione meteorologica: inverno da dicembre dell'anno precedente fino a febbraio, primavera da marzo a maggio, estate da giugno a agosto, autunno da settembre a novembre
[2] Mariani L, 2005. Caratterizzazione agroclimatica del territorio delle Marche, progetto MARSIA ASSAM
[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, leonesi_stefano@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it