News 2014
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Il caldo di gennaio 2014 nelle Marche e le piogge di fine mese.
a cura di Danilo Tognetti[1], Michela Busilacchi[2]
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Nel corso del mese di gennaio, un lobo del vortice polare dislocato per parecchi giorni sul Nord-America ha favorito il flusso di miti correnti atlantiche sull'Europa centro-occidentale, condizionando l'andamento termico in particolare sull'Italia. Le Marche non sono rimaste immuni da tale fenomeno, così come testimonia la temperatura media mensile pari a 7,5°C[1], superiore di molto al valore di norma: +2,8°C rispetto al 1961-2000[2], che rende quello del 2014 il secondo gennaio più caldo per la nostra regione dal 1961 (preceduto solo da gennaio 2007 con 8°C). Record che si riflette anche sui valori minimi e massimi, ad per indicare che le particolari condizioni di caldo si sono verificate sia di giorno che di notte. La temperatura minima mensile, pari a 3,9°C, ha superato la media di riferimento con uno scarto di +2,9°C, record per gennaio dal 1961; per la massima la differenza è stata ancora più accentuata, pari a +3,5°C (12°C il valore regionale), secondo valore più alto dal 1961 (anch'esso preceduto dal 2007). Significativa è stata anche la riduzione dei giorni di possibile gelo[3]: -72%. Tutte e tre le decadi mensili sono risultate essere più calde rispetto alla norma, in particolare la seconda con uno scarto di +3,9°C rispetto al 1961-2000 (quarto valore decadale più alto per gennaio dal 1961).
| 2014 | 1961-2000 | Anomalia |
Pesaro-Urbino | 7,2 | 3,9 | +3,3 |
Ancona | 7,9 | 4,7 | +3,2 |
Macerata | 7,0 | 4,4 | +2,6 |
Ascoli P. e Fermo | 7,7 | 5,2 | +2,4 |
Marche | 7,5 | 4,6 | +2,8 |
Temperatura media mensile del mese di gennaio 2014, media di riferimento 1961-2000 e anomalia (°C)
Le precipitazioni invece hanno fatto registrare un totale mensile moderatamente al di sopra della media, con un valore regionale pari a 71mm ed un incremento del 23% rispetto al 1961-2000; tale valore però nasconde una particolarità rilevante e cioè che le piogge si sono concentrate nell'ultima parte del mese quando un blocco anticiclonico russo-siberiano ha facilitato la permanenza, in prossimità della penisola italiana, delle perturbazioni in discesa dal Nord-Atlantico. Se infatti le prime due decadi del mese rivelano forti mancanze di piogge, rispettivamente di -82% e -55%, ben più accentuato è stato l'incremento della terza decade, pari a +215% frutto del totale di 60mm. Purtroppo le temperature elevate hanno impedito alle nevicate di scendere a quote medie o basse, restando confinate sulla dorsale appenninica. Il proseguo poi delle piogge anche per i primi di giorni di febbraio, anche qui accompagnate da valori termici tutto sommato miti (totalmente disattesi quest'anno i giorni della merla!) hanno avuto l'indesiderato effetto di gonfiare la portata dei principali percorsi fluviali per l'accumulo d'acqua accentuato dal prematuro scioglimento delle nevi almeno fino ad una certa quota. Ad oggi inoltre, non vi sono prospettive di radicali cambiamenti che possano provocare un vero affondo freddo settentrionale, caratteristica che fino ad ora è venuta a mancare a questa anomala stagione invernale ed anzi si prospetta un'altra settimana di aria mite proveniente dai settori occidentali.
| 2014 (mm) | 1961-2000 (mm) | Anomalia (%) |
Pesaro-Urbino | 94 | 55 | +71 |
Ancona | 76 | 59 | +28 |
Macerata | 73 | 60 | +20 |
Ascoli P. e Fermo | 55 | 58 | -6 |
Marche | 71 | 58 | +23 |
Precipitazione totale mensile del mese di gennaio 2014, media di riferimento 1961-2000 e anomalia.
Europa. Media altezza geopotenziale a 500mb (mm) del mese di gennaio 2014
Regione Marche. Temperatura media per il mese di gennaio, periodo 1961-2014 (°C)
[1] Nel testo, per i dati medi regionali e provinciali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
[2] 1961-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)
[3] Giorni con temperature minima inferiore a 0°C
[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, busilacchi_michela@assam.marche.it
L'inverno 2013-2014 nelle Marche
La stagione invernale 2013-2014 è stata caratterizzata dalla permanenza di una profonda depressione di aria fredda polare sul Nord-Atlantico. Tale configurazione, complici anche i blocchi anticiclonici che spesso si sono venuti ad instaurare sul comparto russo ed est-europeo, ha favorito il flusso di correnti miti e umide oceaniche che poi si sono riversate anche sull'Italia arrivando dai quadranti occidentali. Ne è venuta fuori quindi una stagione dal carattere mite con precipitazioni spesso sopra la norma.
Regione Marche. Temperatura media maggio 2013 - marzo 2014
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E con marzo siamo al decimo mese consecutivo con temperatura media[1] al di sopra della norma[2]. Avanti il prossimo.
Regione Marche. Anomalia temperatura media mensile maggio 2013 - marzo 2014 rispetto al 1961-2000.
[1] Nel testo, per i dati medi regionali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
[2] 1961-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)
La primavera 2014 nelle Marche
a cura di Leonesi Stefano[1], Tognetti Danilo[2]
La stagione primaverile 2014 è stata caratterizzata da frequenti condizioni di alta pressione sul comparto europeo settentrionale ed orientale, così come testimonia l'estesa anomalia positiva del geopotenzionale a 500mb particolarmente accentuata in prossimità del Mar del Nord. La disposizione anticiclonica ha favorito la penetrazione delle correnti atlantiche verso latitudini più basse, in particolare mediterranee, bacino che ha dato poi origine a numerosi vortici depressionari alcuni dei quali sono stati causa di forti e diffuse precipitazioni sul nostro territorio regionale.
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[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, leonesi_stefano@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it
[3] Stagione meteorologica: inverno da dicembre dell'anno precedente fino a febbraio, primavera da marzo a maggio, estate da giugno a agosto, autunno da settembre a novembre
[4] Mariani L, 2005. Caratterizzazione agroclimatica del territorio delle Marche, progetto MARSIA ASSAM
Analisi dell'ondata di maltempo del 13-18 giugno 2014 nelle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1], Stefano Leonesi[2]
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Il forte sconquasso termico che si è venuto a creare a seguito della discesa di un nucleo di aria fredda artica in contrasto con l'aria calda accumulatasi dopo un periodo di alta pressione sostenuta dalle correnti calde in risalita dall'Africa, è stata la causa scatenante di una nuova fase di instabilità su buona parte della penisola italiana, in alcuni casi caratterizzata da fenomeni particolarmente violenti.
Sulle Marche, la situazione è cominciata a degenerare nella giornata di venerdì 13 con i primi rovesci e temporali che hanno interessato soprattutto l'entroterra e le province settentrionali nel corso del pomeriggio, seguiti dall'ondata di sabato che già nelle prime ore del mattino aveva interessato l'intero territorio regionale propagandosi da nord verso sud. Nel corso dei giorni successivi, i fenomeni hanno quindi guadagnato di regolarità e diffusione con l'aggiramento da parte dei flussi instabili della dorsale appenninica per disporsi dai quadranti nord-orientali.
Secondo i dati rilevati dalle stazioni della nostra rete di rilevamento, la pioggia oraria più intensa di venerdì 13 è stata registrata alle ore 14 a Sant'Angelo in Vado, pari a 24mm; il totale per l'intera giornata della stessa stazione è stato di 26mm. Più alto il picco orario per sabato 14: 33mm rilevato alle ore 5 a Pesaro, mentre a fine giornata la stazione che ha registrato la maggiore quantità di pioggia è stata quella di Macerata con 56mm. Domenica 15 invece, c'è stata una attenuazione dei fenomeni come dimostra il valore massimo orario pari a 21mm misurato dalla stazione di Cossignano alle ore 14. Con l'inizio della nuova settimana le piogge hanno assunto carattere più continuativo raggiungendo a fine giornata cumuli in genere più rilevanti; lunedì 16, il totale giornaliero più elevato è stato quello di Fano, pari a 80mm; martedì 17 il valore più alto è stato raggiunto a Montelparo, 53mm, quasi tutti ottenuti alle ore 15; mercoledì 18 l'apice giornaliero è stato toccato a Montefortino, 41mm, quello orario a Potenza Picena, pari a 27mm.
Marcato è stato il calo termico fra la giornata di venerdì e quella di sabato, con la temperatura media regionale che è passata dai 29,8°C delle ore 12 di venerdì ai 20,5°C della stessa ora di sabato, con una caduta di ben -9,3°C e con stazioni che hanno registrato scarti dell'ordine 12°C-13°C.
Andamento precipitazioni orarie dalle ore 0 di venerdì 13 alle ore 0 di mercoledì 19 per le quattro stazioni che hanno fatto registrare i picchi di precipitazione oraria.
Andamento temperatura media oraria regionale dalle ore 0 di venerdì 13 alle ore 0 di domenica 15
Concludendo, almeno dai dati rilevati dalle stazioni meteo a nostra disposizione, l'evento non è stato caratterizzato da fenomeni precipitativi di eccessiva intensità, con totali orari e giornalieri che in qualche caso hanno assunto una certa rilevanza ma che tuttavia in questo periodo, in uscita dalla primavera, possono accadere. L'aspetto da sottolineare è piuttosto la durata dell'evento, con le piogge che vanno a sommarsi con quelle già abbondanti cadute da inizio anno. Continua così un periodo oltremodo piovoso con i totali di pioggia che hanno ormai abbondantemente superato le medie di riferimento e con l'indice SPI, sia stagionale che annuale, che pone il territorio regionale tra la severa e l'estrema umidità:
| Totale dal 1 gennaio al 18 giugno 2014 (mm) | Media gennaio-giugno 1961-2000 (mm) | Anomalia (%) |
Pesaro-Urbino | 609 | 381 | +60 |
Ancona | 561 | 377 | +49 |
Macerata | 542 | 405 | +34 |
Ascoli P. e Fermo | 545 | 376 | +45 |
Totali medi provinciali della precipitazione, periodo 1 gennaio - 18 giugno 2014, raffronto con la media gennaio- giugno 1961-2000 (mm).
Andamento Standardized Precipitation Index regionale a 3 mesi (SPI-3) e a 12 mesi (SPI-12) da gennaio 2013.
[1] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, leonesi_stefano@assam.marche.it
L'eccezionalità delle precipitazioni di gennaio-luglio 2014 nelle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1], Stefano Leonesi[2]
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Non c'è tregua per la nostra regione, soggetta a cospicue precipitazioni anche in quel mese, luglio, che di norma è il meno piovoso. Quest'anno però, un vasto e duraturo blocco anticiclonico nel comparto russo-scandinavo, supportato dall'alta pressione atlantica che spesso ha preferito le latitudini elevate, ha reso la penisola italiana facile preda di discese depressionarie oceaniche che in alcuni casi hanno prolungato la loro permanenza sull'area mediterranea a causa del blocco anticiclonico orientale. Frequenti sono stati quindi gli eventi precipitativi, enfatizzati anche dal contrasto termico fra l'aria calda in risalita da meridione e quella più fredda di genesi settentrionale il tutto in un contesto di acque marittime calde (da considerare anche la stagione invernale particolarmente mite).
Sul territorio marchigiano, in base ai dati rilevati dalle stazioni della nostra rete di rilevamento, il totale medio mensile di pioggia è stato di 94mm[3], quinto valore più alto per il mese luglio dal 1961, corrispondente ad un incremento del 49% rispetto ai 46mm che di solito cadono nell'intero mese (media 1961-2000[4]). Per rintracciare il precedente luglio più piovoso bisogna risalire addirittura fino al 1989, quando i mm furono 115. Ma l'anomalia maggiore risiede nella frequenza delle piogge; i giorni di pioggia[5] sono stati infatti in media 10 (in pratica, ha piovuto un giorno su tre!) quando di solito in luglio piove per circa 5 giorni. Questo è stato il secondo valore più alto per le Marche dal 1961, preceduto dagli 11 giorni di pioggia di luglio 1976.
Le piogge poi, anche se hanno interessato l'intero territorio regionale, si sono concentrate maggiormente sulle province settentrionali. La provincia di Ancona con un totale medio di 127mm è stata la più colpita, subendo un incremento del 62% rispetto alla media; solo nel 1976 il valore provinciale è stato più alto, pari a 149mm. Pesaro-Urbino ha ricevuto un quantitativo di pioggia simile, 120mm (+59% rispetto al 1961-2000), superato dai 127mm del 1961 e dai 135mm del 1986. Decisamente minori i totali delle restanti province: 88mm per Macerata, 69mm per Ascoli Piceno e Fermo; ciò non toglie che anche queste zone sono state messe a disagio a causa di fenomeni prolungati e di una certa intensità.
Non cessa quindi quel periodo particolarmente piovoso iniziato circa un anno e mezzo fa, con il 2013 che per le Marche è stato il terzo più piovoso dal 1961 seguito da questa prima parte del 2014: a livello regionale, il valore cumulativo gennaio-luglio è stato di 669mm, mai è piovuto tanto nei primi sette mesi dell'anno, almeno negli ultimi 53 anni! L'incremento rispetto alla media 1961-2000 è stato quindi del 35%, mentre siamo già all’80% del totale di pioggia che di solito cade nell'intero anno (837mm). C'è poi la provincia di Pesaro-Urbino che ha ricevuto già il 90% del totale, con davanti ancora l'intera stagione autunnale... Del resto fa stacco osservare che ci sono stazioni che hanno già raggiunto e superato il quantitativo medio di pioggia annuale, come nel caso di Fano che con un totale 777mm ha già superato la soglia media annua pari a 741mm.
Infine, un cenno sulle temperature. Quello appena passato è stato il più freddo luglio dal 1997 con una temperatura media di 21,8°C e una differenza di -0,6°C rispetto al 1961-2000.
Anomalia altezza geopotenziale (m) a 500mb, luglio 2014 rispetto al clima 1981-2010 (fonte NCEP/NCAR Reanalysis).
Regione Marche. Precipitazione mensile (mm); in blu, dicembre 2013 - luglio 2014; in grigio, media mensile 1961-2000.
Regione Marche. Mappa precipitazione luglio 2014.
Regione Marche. Andamento Standardized Precipitation Index regionale a 3 mesi (SPI-3), a 12 mesi (SPI-12) e a 24 mesi (SPI-24) da gennaio 2013. L'indice SPI, valido indicatore dello stato di deficit/surplus idrico, testimonia l'eccezionalità delle piogge in atto dal 2013, posizionandosi nella classe di estrema umidità sia nel breve che nel lungo periodo.
[1] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, leonesi_stefano@assam.marche.it
[3] Nel testo, per i dati medi regionali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.
[4] 1961-2000 periodo di clima normale (Cli.No., Climatic Normals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”,
WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH)
[5] giorno con precipitazione non inferiore a 1mm
L'estate 2014 nelle Marche
a cura di Leonesi Stefano[1], Tognetti Danilo[2]
[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, leonesi_stefano@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it
Quello che è rimasto di Gonzalo ed i suoi effetti sulle Marche
Quello che è rimasto di Gonzalo ed i suoi effetti sulle Marche
a cura di Danilo Tognetti[1]
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Prima di tutto diciamo chi è Gonzalo. Gonzalo è, o meglio era, un uragano originato in Atlantico che dopo varie scorribande, in particolare sull'America centrale, si è trasformato in tempesta tropicale impattando con l'isola di Terranova. Da qui, riassorbito dal flusso zonale nord-atlantico si è diretto verso le Isole Britanniche dove, nonostante avesse perso molta della sua forza, è riuscito a causare forti venti. Gonzalo, nonostante le sue origini così lontane, ha avuto importanti conseguenze anche alle nostre latitudini quando, ridotto a depressione, si è staccato dal flusso zonale piombando verso l'area mediterranea. Il suo arrivo in un certo senso è stato salvifico perché ha messo fine ad un periodo molto umido e caldo a causa della persistenza sul Mediterraneo di un blocco anticiclonico che ha favorito l'ascesa di aria calda dal Nord-Africa. Certo è che il calo termico è stato davvero brusco accompagnato da una ventilazione sostenuta e da precipitazioni specie quando la depressione ha dato origine ad una circolazione ciclonica sui Balcani quindi alle porte orientali della nostra penisola.
Relativamente alle Marche, i dati della nostra rete di rilevamento agrometeo, mostrano un forte calo termico nel corso della giornata di mercoledì 22 ottobre, specie nei valori massimi tantoché in molte stazioni i valori diurni sono stati più bassi rispetto a quelli della notte precedente (Tabella 1). Nel giro di poche ore dunque, si è passati dal caldo estivo, con temperature abbondantemente sopra la soglia dei 20°C, ad un freddo tardo-autunnale, con i valori termici scesi verso le medie di fine novembre, effettuando un'escursione termica notevole, tra i 10°C ed i 15°C dai massimi del 16-17 ottobre ai minimi del giorno 23 (Tabella 2).
Come accennato sopra, l'aggiramento da oriente della barriera alpina ha inoltre innescato forti venti che nella nostra regione si sono disposti dai quadranti settentrionali con le maggiori raffiche registrate nella giornata di mercoledì, dell'ordine dei 90-100 km/h e la punta massima rilevata dalla stazione di Montalto delle Marche pari a 101,5 km/h.
Infine le precipitazioni, che tra mercoledì 22 e giovedì 24 hanno interessato un po' tutto il territorio regionale, colpendo maggiormente il settore costiero meridionale quello più esposto agli impulsi depressionari generati dal vortice balcanico (Figura 2). A fine evento la località più colpita, sempre in base ai dati della nostra rete, è risultata essere Offida con un totale di pioggia caduta nei tre giorni pari a 84mm.
Figura 1. Gonzalo visto da satellite
Località | 22 ottobre 2014 | |
ore 6 | ore 12 | |
Agugliano | 20.9 | 16.0 |
Maltignano | 18.9 | 17.3 |
Matelica | 16.2 | 15.9 |
Montecosaro | 21.8 | 17.9 |
Montefortino | 15.1 | 9.4 |
Tolentino | 19.5 | 15.3 |
Urbino | 13.8 | 10.7 |
Tabella 1. Temperatura delle ore 6 delle ore 12 del giorno 22 ottobre 2014 per alcune località marchigiane di riferimento
Località | Max del periodo | Min del periodo | Escursione | ||
°C | Giorno | °C | Giorno | °C | |
Agugliano | 23.1 | 17 ottobre | 10.8 | 23 ottobre | -12.3 |
Maltignano | 21.4 | 17 ottobre | 10.5 | 23 ottobre | -10.9 |
Matelica | 21.7 | 17 ottobre | 7.3 | 23 ottobre | -14.4 |
Montecosaro | 23.1 | 16 ottobre | 10.4 | 23 ottobre | -12.7 |
Montefortino | 17.4 | 17 ottobre | 6.3 | 23 ottobre | -11.2 |
Tolentino | 22.7 | 17 ottobre | 10.1 | 23 ottobre | -12.6 |
Urbino | 19.5 | 17 ottobre | 9.8 | 23 ottobre | -9.8 |
Estremi della temperatura media giornaliera, periodo 16-24 ottobre 2014, per alcune località marchigiane di riferimento
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Figura 2. Mappe della precipitazione giornaliera dei giorni 22, 23 e 24 ottobre 2014 nelle Marche.
Analisi delle temperature medie mensili gennaio-ottobre 2014
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Secondo l'ultimo report del NOAA (Global Analysis - October 2014), il 2014 sarà probabilmente uno fra i primi tre anni più caldi dal 1880 (cioè da quando sono iniziate le osservazioni). L'anno in corso infatti, anche in assenza di El Nino, sta facendo registrare record su record di temperature mensili elevate: ottobre così come maggio, giugno, agosto e settembre. In ottobre, l'incremento della temperatura globale rispetto alla media del XX secolo è stato di 0,74°C che ha portato la media da inizio anno (gennaio-ottobre) a +0,68°C rispetto alla norma del secolo di riferimento. Attualmente il 2014 detiene dunque la temperatura media globale più alta superando anche la prestazione del 2010 che, ad oggi, è l'anno più caldo dal 1880.
Il riscaldamento globale è tutt'altro che fermo è sta interessando anche il Vecchio Continente (Figura 1). In particolare sulla nostra regione, le Marche, secondo i dati rilevati dalle stazioni agrometeorologiche dell'ASSAM, il periodo gennaio-ottobre ha fatto registrare una temperatura media di 15,5°C corrispondente ad un incremento del +1,1°C rispetto al 1961-2000, secondo valore più alto dal 1961 a pari merito con il 2001 ed il 2012, dietro al 2007. Calda, decisamente, anche la stagione autunnale in corso; secondo gli ultimi dati disponibili (fino al 23 novembre), la temperatura media stagionale è di 15,4°C, +1,2°C rispetto al 1961-2000, secondo valore più alto dopo il 1987; record invece per il bimestre ottobre-novembre più caldo di +2,3°C rispetto al 1961-2000. Del resto, quello in corso è il più caldo novembre da 50 anni a questa parte.
Figura 1. Gennaio-ottobre 2014. Anomalia della temperatura (°C)
Figura 2. Regione Marche. Andamento dell'anomalia della temperatura media autunnale rispetto al 1961-2000 (°C)
Figura 3. Regione Marche. Temperatura media mensile 2014 a confronto con il 1961-2000 (°C)
L'autunno 2014 nelle Marche
a cura di Leonesi Stefano[1], Tognetti Danilo[2]
La stagione autunnale 2014 è stata caratterizzata da frequenti condizioni di alta pressione a latitudini nord-europee, così come testimonia l'estesa anomalia positiva del geopotenziale a 500mb particolarmente accentuata sulla Penisola Scandinava. Il fenomeno ha interessato, anche se in maniera minore, la parte centrale del Vecchio Continente ed in particolare la penisola italiana. La disposizione anticiclonica ha inoltre favorito la penetrazione di depressioni atlantiche verso il Mediterraneo che spesso hanno provocato il richiamato di aria caldo-umida meridionale verso le nostre regioni con la duplice conseguenza di una stagione piuttosto mite dal punto di vista termico ma dalle precipitazioni eccessive sul medio-alto versante tirrenico vittima di alluvioni e fenomeni molto violenti.
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[1] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, leonesi_stefano@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo Regione Marche ASSAM, tognetti_danilo@assam.marche.it