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Analisi ondata di maltempo dei giorni 15-17 maggio 2023 nelle Marche
a cura di Tognetti Danilo, Leonesi Stefano
Nella conca depressionaria scavata dall’aria fredda artico-polare sul Mediterraneo centro-occidentale fra i due blocchi anticiclonici azzorriano e russo ha trovato origine, nella giornata di lunedì 15, un minimo di pressione al suolo causa dell’ennesimo peggioramento del mese di maggio sull’Italia. In risalita dal Canale di Sicilia verso il basso Tirreno, il minimo si è approfondito fino a raggiungere i 995 hPa e poi, tra i giorni 16 e 17, è traslato verso il medio Adriatico. Lungo tale traiettoria le Marche, specie nella sua parte settentrionale, si sono trovate sulla linea di convergenza fra le calde correnti di scirocco e quelle più fredde di bora: tutte sono state convogliate dal minimo depressionario per creare una zona di spiccata instabilità atmosferica, fonte di cospicue quantità di precipitazione che sono andate ad accumularsi a quelle già cadute con buona frequenza e quantità fra il mese di aprile e la prima metà di maggio.
A sinistra, mappa della pressione al suolo alle ore 6 UTC del 16 maggio 2023; a destra mappa del vento a 10 metri alla stessa ora con indicata la linea di convergenza fra i venti nord-orientali e quelli sud-orientali (fonte Consorzio LAMMA).
Mappa radar della precipitazione alle ore 09:20 del 16 maggio 2023 (fonte Protezione Civile)
Consideriamo i dati rilevati nei due giorni in esame dalle stazioni meteo gestite dal Servizio Agrometeo dell’AMAP.
Lunedì 15 le piogge hanno interessato maggiormente le province meridionali, ma è nel giorno successivo che si sono avuti i totali più elevati in particolare sulla provincia di Pesaro-Urbino e sulle coste di quella di Ancona. Tra tutte le stazioni quella che ha registrato l’accumulo di precipitazione giornaliera maggiore è stata Frontone con 98 mm; seguono Montelabbate con 93 mm e Pesaro con 91 mm. I fenomeni, oltre che regolari e duraturi, hanno assunto anche carattere molto intenso così come dimostrano i 32 mm di Pesaro delle ore 10 oppure il totale di 27 mm di Mondolfo delle ore 9; per la provincia di Ancona la pioggia oraria più intensa è stata rilevata dalla stazione di Senigallia alle ore 21, pari a 21 mm.
Il giorno 17, il baricentro dei fenomeni è sceso nuovamente verso il settore meridionale della regione e le stazioni che hanno rilevato le maggiori precipitazioni sono state Pollenza (94 mm), Sant’Angelo in Pontano (86 mm), Montefiore dell’Aso (84 mm) e Montegiorgio (77 mm).
Mappa della precipitazione totale dei giorni lunedì 15 (a sinistra), martedì 16 (al centro) e mercoledì 17 maggio.
Tabella delle località, per ogni provincia, in cui è stata rilevata la precipitazione totale più elevata nei tre giorni dell’evento. Nella colonna più a destra è riportato il confronto con la media storica per il mese di maggio. Ebbene, è evidente come le piogge cadute siano stati rilevanti anche nelle province meridionali dove i valori storici sono stati quasi raddoppiati nel caso di Pollenza e Montegiorgio, più del doppio nel caso di Montalto.
Le precipitazioni dell’evento descritto vanno ad aggiungersi a quelle già cadute in questa prima parte dell’anno e, considerati i totali fin qui raggiunti, fanno ben sperare per l’imminente stagione estiva scongiurando al momento i problemi di siccità che invece si sono manifestati nel corso della primavera-estate dello scorso anno. Nel 2022 infatti, le precipitazioni primaverili erano state molto scarse (si veda qui per un dettagliato resoconto). Quest’anno invece si misurano livelli precipitativi superiori alla norma per le province di Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno. Positive anche le anomalie di alcune stazioni meteo per le province di Pesaro-Urbino e Ancona; altre stazioni mostrano invece dei deficit, non preoccupanti comunque anche perché altre piogge sono previste da qui fino alla fine del mese. Anche l’indice SPI-3 (utile per quantificare eventuali stati di siccità stagionali) testimonia livelli normali o moderatamente umidi.