News 2018
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Il freddo intenso e le nevicate dei giorni 26-28 febbraio nelle Marche.
a cura di Danilo Tognetti[1], Stefano Leonesi, Michela Busilacchi
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Partiamo da lontano e precisamente dallo sconquasso creato dall’intrusione alle latitudini polari dell’alta pressione atlantica e di quella pacifica le quali, iniettando massicce quantità di aria calda, che dalla troposfera si sono propagate fino alla stratosfera, hanno provocato la rottura del Vortice Polare Stratosferico, cioè quel fenomeno conosciuto come Stratwarming (maggiori dettagli qui). Tale dinamica si è poi ripercossa a quote inferiori dove, anche la parte troposferica dello stesso vortice, si è divisa in due lobi, uno di essi è sceso sul Nord-America, l’altro sull’Europa. Ecco che dunque una colata di aria gelida artica ha invaso il Vecchio Continente coinvolgendo anche il centro-nord italiano nel corso del weekend del 24-25 febbraio 2018 dove l’aria fredda è fluita dalla porta della Bora.
Venendo finalmente a noi, alle Marche, secondo i dati della rete agrometeo ASSAM il freddo si è fatto sentire dalla giornata di domenica 25, divenendo intenso nei primi giorni della settimana successiva. Evidente è stato il tonfo della temperatura media regionale[2] che dai 7,1°C di sabato 24 è passata ai 1°C di domenica, scendendo fino ai -5,1°C di martedì; una timida risalita si è avuta nel giorno 28 con una temperatura media di -4°C. In soli tre giorni la temperatura media è dunque scesa di ben 12,2°C (figura 2). Naturalmente i valori più bassi della temperatura sono stati registrati nella fascia alto-collinare e montana della regione, con la stazione di Matelica (MC) che il giorno 28 ha rilevato una temperatura minima di -15,4°C. Nello stesso giorno, per la fascia collinare il valore minimo assoluto è stato registrato dalla stazione di Pollenza (MC) e pari a -10,5°C, per quella pianeggiante-costiera dalla stazione di Montelabbate (PU) con una valore di -9,9°C.
Il fatto che, tra lunedì 26 e la prima parte di giovedì 28, le temperature si siano mantenute su volari prossimi o inferiori agli 0°C su ampie porzioni del territorio marchigiano anche durante le ore centrali della giornata (figura 3), ci porta a dedurre che le precipitazioni rilevate dai pluviometri delle stazioni agrometeo siano state prevalentemente a carattere nevoso. Ciò però non è sufficiente a dare una stima adeguata della neve caduta perché i pluviometri registrano solo la neve sciolta perdendone una certa quantità. Possiamo però rilevare un’importante informazione osservando le mappe regionali della precipitazione dei tre giorni (figura 4): le zone più colpite dalle nevicate sono state quelle costiere delle province centro-settentrionali in particolare dell’anconetano, fatto questo che conferma la traiettoria nord-adriatica dell’aria fredda. Importanti nevicate hanno interessato anche l’entroterra meridionale nella giornata di lunedì 26. Per dare una stima della neve caduta possiamo affidarci al Servizio nazionale di previsione neve e valanghe il quale ad oggi (giovedì 1 marzo 2018) registra uno spessore di neve al suolo tra i 50cm e i 100cm nell’area appenninica meridionale, spessore che supera il abbondantemente il metro nella stazione di Frontone (PU).
Figura 1. Mappa d’Europa della temperatura a 850hPa (circa 1500 metri di altezza dal suolo) del giorno 26 febbraio 2018 stimata dal modello GFS (fonte http://www.meteociel.fr)
Figura 2. Andamento temperatura media regionale febbraio 2018 (fonte ASSAM Regione Marche – Servizio Agrometeo Regionale)
Figura 3. Mappe regionali della temperatura minima e massima giornaliera nei giorni 26, 27 e 28 febbraio 2018 (fonte ASSAM Regione Marche – Servizio Agrometeo Regionale)
Figura 4. Mappe regionali della precipitazione totale giornaliera nei giorni 26, 27 e 28 febbraio 2018 (fonte ASSAM Regione Marche – Servizio Agrometeo Regionale)
[1] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] I valori riepilogati regionali sono stati ottenuti utilizzati i dati di temperatura e precipitazione rilevati da 14 stazioni scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. Le serie storiche dal 1961 sono state ottenute raccordando i dati delle 14 stazioni con quelli provenienti da altrettante stazioni dell’ex Servizio Idrografico di limitrofa collocazione
L’inverno 2018 nelle Marche.
1. Evoluzione generale
La stagione è stata caratterizzata da moderate anomalie del geopotenziale a 500mb che hanno interessato l’Italia durante i mesi di dicembre e gennaio (nel primo caso negativa, nel secondo positiva) contrapposte ad un febbraio dove invece l’anomalia negativa è stata ben più accentuata. In particolare, in quest’ultimo mese, la nostra penisola è stata interessata da un’ondata di freddo piuttosto intensa che alla fine si è rilevata l’unico vero periodo di freddo dell’intera stagione invernale.
Figura 1 Anomalia mensile dell’altezza geopotenziale (m) a 500mb; periodo di riferimento 1981-2010 (fonte: NCEP/NCAR Reanalysis)
La fase di maltempo nelle Marche nei giorni 16-17 dicembre 2018
a cura di Danilo Tognetti[1], Michela Busilacchi[2], Stefano Leonesi[3].
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Una circolazione ciclonica attivatasi in prossimità dell’Italia a seguito di una discesa depressionaria dall’Atlantico verso il Mediterraneo ha causato maltempo sulle Marche tra la sera di domenica 16 e lunedì 17 dicembre. Ondata di maltempo caratterizzata da nevicate a quote molto basse in particolare sul settore centro-settentrionale della regione cioè laddove ha influito il richiamo di aria fredda dai Balcani. Sulle province meridionali invece, la matrice più calda dei flussi in ingresso dai settori orientali ha fatto sì che il grosso delle precipitazioni fosse di stampo piovoso. Del resto, nel corso della mattinata, non appena le temperature sono tornate a crescere, anche su ampie parti delle zone centro-settentrionali la neve ha lasciato il posto alla pioggia.
A sinistra la mappa della precipitazione totale (mm) di lunedì 17 dicembre 2018 ottenuta in base ai dati registrati dai pluviometri montati sulle stazioni della rete di rilevamento agrometeo ASSAM; a destra l’immagine scattata nella mattinata di martedì 18 dicembre dal satellite Terra/MODIS della NASA. Nella prima immagine si può osservare come, a fine giornata, le cumulate maggiori della precipitazione si siano avute nel settore meridionale della regione probabilmente per il maggior carico di umidità contenuto nei flussi depressionari in ingresso dall’Adriatico. Nell’immagine a destra si può apprezzare la sagoma del manto nevoso, ben più esteso sulle province settentrionali.
Provincia di PESARO - URBINO |
Per la provincia di Pesaro-Urbino si considerano la stazione di Serrungarina (fascia collinare), grafico in alto, e la stazione di Fano (fascia costiera), grafico in basso. Sono rappresentati in particolare, gli andamenti orari della temperatura minima oraria in °C (linea rossa) e della precipitazione in mm (barre blu). Entrambe le stazioni hanno rilevato precipitazioni dalla sera di domenica che poi, nel corso della notte, hanno assunto carattere nevoso quando la temperatura è scesa verso i 0°C. Nel corso della mattinata la temperatura è tornata a salire e probabilmente la neve è ridiventata pioggia perdendo comunque di intensità. |
Provincia di ANCONA |
Per la provincia di Ancona si considerano la stazione di Arcevia (fascia collinare), grafico in alto, e la stazione di Camerano (fascia costiera), grafico in basso. Sono rappresentati in particolare, gli andamenti orari della temperatura minima oraria in °C (linea rossa) e della precipitazione in mm (barre blu). Entrambe le stazioni hanno rilevato precipitazioni dalla sera di domenica che poi, nel corso della notte, hanno assunto carattere nevoso (particolarmente abbondanti nel caso di Arcevia) quando la temperatura è scesa verso i 0°C. Per la stazione di Arcevia è continutato a nevicare anche in mattinata con la temperatura stabile sui 0°C poi in fase di lenta ascesa; a Camerano invece, la risalita dei valori termici è stata più accentuata e quindi molto probabilmente la neve è tornata ben presto pioggia. |
Provincia di MACERATA |
Per la provincia di Macerata si considerano la stazione di Tolentino (fascia collinare), grafico in alto, e la stazione di Montecosaro (fascia costiera), grafico in basso. Sono rappresentati in particolare, gli andamenti orari della temperatura minima oraria in °C (linea rossa) e della precipitazione in mm (barre blu). Entrambe le stazioni hanno rilevato precipitazioni dalla sera di domenica che poi, nel corso della notte, hanno assunto carattere nevoso, quando la temperatura è scesa verso i 0°C in maniera più accentuata nel caso di Tolentino. In mattinata la temperatura è tornata a salire e così la neve è tornata pioggia perdendo progressivamente di intensità. |
Province di ASCOLI PICENO e FERMO |
Per la province di Ascoli P. e Fermo si considerano le stazioni di Fermo (fascia costiera), Carassai (fascia collinare) e Castel di Lama (fascia collinare); grafici dall’alto in basso. Sono rappresentati in particolare, gli andamenti orari della temperatura minima oraria in °C (linea rossa) e della precipitazione in mm (barre blu). Tutte e tre le stazioni hanno rilevato precipitazioni dalla sera di domenica che poi però, a differenza di quanto accaduto nelle altre province, nel corso della notte difficilmente hanno assunto carattere nevoso o comunque lo hanno assunto solo per un breve periodo visto che, nonostante il calo, le temperature si sono mantenute ad una certa distanza dai 0°C. Molto è probabilmente dipeso dalla temperatura della colonna d’aria sovrastante “combattuta” fra due masse d’aria differenti fra loro, quella calda-umida meridionale e quella più fredda continentale. |
[1]Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, tognetti_danilo@assam.marche.it
[2] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche, busilacchi_michela@assam.marche.it
[3] Servizio Agrometeo ASSAM Regione Marche