News 2024

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L’autunno 2024 nelle Marche.

analisi clima - stagionale
22 dicembre
1. Introduzione

Si considerano gli aspetti climatici che hanno caratterizzato l’autunno 20241. I dati utilizzati per le seguenti elaborazioni sono quelli di precipitazione, temperatura e vento rilevati da 14 stazioni gestite dal Servizio Agrometeo Regionale AMAP (meteo.regione.marche.it) scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. Le serie storiche dal 19612 sono state ottenute raccordando i dati delle 14 stazioni con quelli provenienti da altrettante stazioni dell’ex Servizio Idrografico di limitrofa collocazione3. Il periodo di riferimento considerato è il trentennio completo più recente 1991-20204.

2. Temperatura


2.1. Analisi stagionale e mensile

L’autunno 2024 è stato mediamente più caldo della norma. La temperatura media stagionale è stata di 15,3°C corrispondente ad un’anomalia di +0,9°C rispetto al 1991-2020. Tale prestazione è scaturita dalle temperature molto miti che hanno caratterizzato il mese di ottobre: 16,4°C di media per ottobre, +1,9°C rispetto al trentennio di riferimento; più contenuta invece l’anomalia di settembre, +0,7°C rispetto al trentennio di riferimento.


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1Stagione meteorologica: inverno da dicembre dell'anno precedente fino a febbraio, primavera da marzo a maggio, estate da giugno ad agosto, autunno da settembre a novembre.

2Anno di inizio della serie storica climatica.

3 Mariani L, 2005. Caratterizzazione agroclimatica del territorio delle Marche, progetto MARSIA ASSAM.

41991-2020 periodo di clima normale (Cli.No., ClimaticNormals) scelto secondo le indicazioni del World Meteorological Organization (WMO, 1989: “Calculation of Monthly and Annual 30-Year Standard Normals”, WCPD-n.10, WMO-TD/N.341, Geneva, CH).

L'estate 2024 nelle Marche.

analisi clima - stagionale
13 settembre

Resoconto climatico sull'estate 2024 nelle Marche

a cura di Tognetti Danilo[1], Leonesi Stefano[2], Michele Tonnini[3]

 

L’estate 2024 è risultata essere la seconda più calda per le Marche dal 1961 a pari merito con quella del 2012 e quella del 2017. La temperatura media stagionale è stata di 24,9°C corrispondente ad un’anomalia di _2,1°C rispetto al 1991-2020. Tale prestazione è scaturita dalle temperature molto miti che hanno caratterizzato i mesi di luglio e agosto: 26,2°C di media per luglio, _2,5°C rispetto al trentennio di riferimento; 26,0°C per agosto, _2,4°C di anomalia rispetto al trentennio di riferimento.

Estate meno piovosa della norma con un deficit del 37% rispetto al 1991-2020; il totale medio regionale di pioggia caduta è stato di 98mm. Tutti e tre i mesi sono stati più secchi del normale, specie luglio che, con un totale medio di 15mm, segna un ammanco del 65%. Anche il numero di giorni di pioggia è stato inferiore alla media 1991-2020, seppur con un deficit lieve (-2 giorni). Questo numero comunque è da prendere con le pinze data la tipica distribuzione sparsa dei fenomeni estivi (può capitare in effetti che alcuni fenomeni, appunto perché estremamente localizzati nello spazio e nel tempo, non vengano registrati dalle stazioni meteo).

 

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[1]Servizio Agrometeo AMAP Regione Marche, tognetti_danilo@amap.marche.it

[2]Servizio Agrometeo AMAP Regione Marche

[3] Servizio Agrometeo AMAP Regione Marche tonnini_michele@amap.marche.it

Analisi clima prima metà del 2024

analisi clima - stagionale
2 agosto

Resoconto climatico prima metà dell'anno solare 2024

a cura di Danilo Tognetti[1], Michele Tonnini[2], Stefano Leonesi[3]

climate_solar year 2024.3.pdf (713,43 kb)  

Analisi a scala europea

La prima metà dell’anno solare in corso, ovvero il periodo che va dal 1° Gennaio al 30 Giugno 2024, è stata caratterizzata da frequenti rimonte anticicloniche sul Mediterraneo e sull’Europa orientale, con altezze geopotenziali (500hPa) più alte della media di riferimento 1991-2020 come mostrato dall’immagine sottostante; geopotenziali più basse della media storica di riferimento si riscontrano, invece, su parte dell’Europa occidentale, segnatamente tra Islanda, Regno Unito e nord della Francia, a causa di una depressione d’Islanda particolarmente attiva.

Figura 1. Anomalie di geopotenziale a 500 hPa in Europa nella prima metà del 2024. Fonte: https://psl.noaa.gov/data/composites/day/.

Dal punto di vista delle temperature in quota (ad 850 hPa), gran parte dell’Europa registra un’anomalia positiva rispetto alla media 1991-2020. In particolare, come mostrato dall’immagine sottostante, sulle regioni balcaniche l’anomalia è superiore a _2,5°C, mentre sul resto dell’Europa l’anomalia è compresa tra _1 e _2°C.  

Figura 2. Anomalie di temperatura ad 850 hPa in Europa nella prima metà del 2024. Fonte: https://psl.noaa.gov/data/composites/day/.

Italia: temperature e precipitazioni.

Focalizzandosi sull’Italia, secondo quanto riportato dai dati dell’Istituto di ricerca ISAC-CNR, la prima metà dell’anno solare in corso risulta la più calda di sempre dall’inizio delle rilevazioni (1800), con un’anomalia media nazionale di _1,47°C rispetto alla media storica 1991-2020.

Se analizziamo le tre macroaree dell’Italia abbiamo che per il Nord la prima metà dell’anno solare in corso è la terza più calda di sempre dal 1800 con un’anomalia media di _1,20°C; per il Centro e per il Sud è la più calda di sempre con un’anomalia media rispettivamente di _1,63 e _1,64°C. 

Figura 3. Anomalie di temperatura media al suolo in Italia nella prima metà dell’anno solare in corso rispetto alla media storica 1991-2020. Fonte: https://www.isac.cnr.it/climstor/climate_news.html.

Dal punto di vista pluviometrico, la prima metà del 2024 in Italia è stata caratterizzata da due estremi opposti tra di loro: il Paese è stato di fatto diviso in due, tra zone che hanno ricevuto piogge eccezionalmente abbondanti e zone siccitose in cui invece la pioggia è mancata. Giugno 2024 ha rispecchiato appieno questo divario, con esuberi di pioggia al Nord e un tempo estremamente arido invece al Sud e in Sicilia.

Le eccezionali precipitazioni al Nord sono state causate dalla presenza di una profonda e attiva depressione tra le isole britanniche e la Francia, a cui si è associato un ripetuto passaggio di sistemi frontali con apporti di aria umida da ovest e da sud, situazioni favorevoli a precipitazioni sulle regioni italiane settentrionali specie a nord del Po, dove lo sbarramento orografico contro il pendio meridionale alpino esalta le piogge (e le nevicate in quota).

Come si può vedere nella mappa successiva, gli ultimi 6 mesi sono stati infatti particolarmente piovosi sulle regioni del Nord Italia: da gennaio a giugno nei settori Alpini sono caduti più di 1000 mm di pioggia, con punte di 1200-1300 mm sulle Alpi Pennine e Lepontine in Piemonte e sull’Appennino settentrionale in Liguria, e fino a 1300-1500 mm sulle Prealpi Venete.

Al Sud la situazione è totalmente opposta, con accumuli che superano i 500 mm solo nel settore compreso tra Napoli e Catanzaro, con picchi localmente più elevati (600-700 mm) nella Provincia di Salerno. Altrove non si superano i 350-450 mm. Le regioni rimaste più a secco sono Puglia e Sicilia, dove negli ultimi 6 mesi sono caduti appena 150-300 mm, salvo locali punte superiori. 

Figura 4. Pioggia caduta tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2024. Fonte dati: MeteoNetwork _ stime satellitari NASA Global Precipitation Measurement Mission. Elaborazioni: Meteo Expert. Sito: https://www.iconaclima.it/italia/clima/italia-tra-pioggia-intensa-e-siccita-inizio-2024/.

Eloquenti le anomalie del tasso di precipitazione giornaliero sul Nord-Ovest e sull’Appennino settentrionale, come mostrato dalla mappa sottostante. I colori a fondo scala stanno ad indicare una piovosità nettamente superiore alla media, tenuto conto che si tratta sempre dell’accumulo totale suddiviso nei giorni piovosi. Questo significa che, nelle zone contrassegnate dal colore viola, sono caduti molti più millimetri in un numero minore di giorni rispetto alla media 1991-2020.

Figura 5. Anomalie del tasso di precipitazione giornaliero in Europa nella prima metà dell’anno solare in corso. Fonte: https://psl.noaa.gov/data/composites/day/.

Marche: temperature e precipitazioni.

Per quanto concerne le Marche, la temperatura media mensile è risultata superiore alla media di riferimento 1991-2020 per tutti i sei mesi presi in esame. L’anomalia maggiore, pari addirittura a _3,5°C, è stata registrata a febbraio, mentre l’anomalia più bassa, pari a _0,4°C, si è rilevata a maggio. I valori di temperatura media mensile, lo storico di riferimento e lo scarto dalla media vengono riportati nella seguente tabella.

 Tabella 1. Valori di temperatura media mensile, lo storico di riferimento e lo scarto dalla media per i primi sei mesi del 2024. Fonte: http://meteo.marche.it/dati/clima/.

Figura 6. Temperatura media mensile regionale in rosso confrontata con lo storico di riferimento 1991-2020 in grigio. Fonte: http://meteo.marche.it/dati/clima/.

Dal punto di vista delle piogge, ad eccezione del mese di marzo, ogni mese ha registrato un deficit pluviometrico. Il mese in cui ha piovuto meno è stato febbraio, con un accumulo medio regionale di 27,9 mm a fronte di una media di riferimento 1991-2020 pari a 61,2 mm, con uno scarto percentuale di -54%. I valori di precipitazione media mensile, lo storico di riferimento e lo scarto percentuale dalla media vengono riportati nella seguente tabella.

 

 Tabella 2. Valori di precipitazione media mensile, lo storico di riferimento e lo scarto percentuale dalla media per i primi sei mesi del 2024. Fonte: http://meteo.marche.it/dati/clima/.

 Figura 7. Istogramma della precipitazione media mensile regionale in blu confrontata con lo storico di riferimento 1991-2020 in grigio. Fonte: http://meteo.marche.it/dati/clima/.

Marche: Standardized Precipitation Index.

Questo indice consente di studiare la siccità per diverse scale temporali: SPI-3 (indice a 3 mesi) descrive periodi siccitosi/umidi di tipo stagionale; SPI-6 (indice a 6 mesi) descrive siccità nel medio periodo; SPI-12 (indice a 12 mesi) descrive siccità annuali e prolungate. Per quanto concerne le Marche, dall’immagine sottostante si può riscontrare come sul lungo periodo (12 mesi) l’indice SPI sia sceso alla classe di valori “severamente siccitoso” nel mese di giugno a causa delle modeste precipitazioni nei mesi precedenti.

Questo potrebbe portare a problemi per le colture arboree e di approvvigionamento idrico a causa del basso livello dei bacini idrici e delle falde acquifere, già sotto stress per la mancanza quasi totale di neve sull’Appennino durante lo scorso inverno.

  

 Figura 8. Lo Standardized Precipitation Index calcolato su tre diverse scale temporali: 3, 6, 12 mesi.

[1] Servizio Agrometeo AMAP Regione Marche, tognetti_danilo@amap.marche.it

[2] Servizio Agrometeo AMAP Regione Marche, tonnini_michele@amap.marche.it

[3] Servizio Agrometeo AMAP Regione Marche

La primavera 2024 nelle Marche.

analisi clima - stagionale
2 luglio

Nonostante la discesa dei valori termici di maggio, la primavera 2024 è risultata essere la più calda per le Marche dal 1961 a pari merito con quella del 2007. La temperatura media stagionale è stata di 14°C corrispondente ad un’anomalia di _1,4°C rispetto al 1991-2020. Tale prestazione è scaturita dalle temperature spesso miti che hanno caratterizzato i primi due mesi stagionali: 11,3°C di media per marzo, _2,3°C rispetto al trentennio di riferimento; 13,7°C per aprile, _1,5°C di anomalia nonostante l’episodio di freddo di fine mese.

Primavera meno piovosa della norma con un deficit del 12% rispetto al 1991-2020; il totale medio regionale di pioggia caduta è stato di 193mm. A differenza di marzo, mese piovoso come la media, gli altri due mesi sono stati più secchi del normale, specie aprile che con un totale medio di 54mm segna un ammanco del 29%. Interessante osservare che, nonostante il deficit di mm, in complesso è piovuto 5 giorni in più.

 

 

L’inverno 2024 nelle Marche.

analisi clima - stagionale
3 aprile

Quello del 2024 è stato di gran lunga l’inverno più caldo per le Marche dal 1961. Il valore medio regionale della temperatura, pari a 8,2°C è infatti di quasi un grado centigrado più alto rispetto all’ormai precedente record appartenente agli inverni 1990 e 2007 (7,7°C). Eccezionalmente elevato è stato lo scarto rispetto alla media di rifermento 1991-2020: _2,8°C. Con il 2024 siamo giunti al quinto inverno consecutivo più caldo del normale.
Così come lo era stata la precedente stagione autunnale, anche l’inverno è stato decisamente poco piovoso sia come totale di precipitazione che come numero di giorni di pioggia. Il totale medio complessivo di precipitazione rilevata sul territorio regionale è stato di soli 98mm corrispondente ad un -52% rispetto alla media 1991-2020; il numero di giorni di pioggia è stato in media pari a 14 quindi, -11 rispetto al 1991-2020. Quella del 2024 è stata la settima stagione invernale meno piovosa per le Marche dal 1961. In ognuno dei tre mesi invernali la precipitazione è stata inferiore alla media con l’ammanco maggiore registrato in dicembre: -71%.

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L’autunno 2023 nelle Marche.

analisi clima - stagionale
15 gennaio

La temperatura media dell’autunno è stata molto elevata se paragonata con la media di rifermento 1991-2020. La media regionale di 17,4°C è un valore decisamente anomalo che si distanzia di oltre tre deviazioni standard dalla media di 14,4°C del trentennio. Tale prestazione rende chiaramente quello del 2023 il più caldo autunno per le Marche dal 1961. Tutti i mesi autunnali hanno fatto registrare anomalie termiche positive, oltre che per le medie, anche per i valori minimi e massimi. Estremamente caldo è stato il mese di ottobre con scarti rispetto al 1991-2020 che vanno dai 3,5°C delle minime ai 6°C delle massime.
Stagione decisamente poco piovosa sia come totale di precipitazione che come numero di giorni di pioggia. Al totale complessivo hanno contribuito soprattutto le precipitazioni di novembre, pari a 109mm corrispondente al 63% del totale stagionale (174mm). Il deficit rispetto al 1991-2020 è stato del 34%. Quella del 2023 è stata la ottava stagione autunnale meno piovosa per le Marche dal 1961.

 

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