a cura di Tognetti Danilo, Busilacchi Michela, Leonesi Stefano

  

Sulla scia di un ottobre particolarmente caldo, anche la prima decade di novembre è stata caratterizzata da una temperatura sopra-media a causa all'invadenza anticiclonica atlantico-africana sull'area mediterranea. L'autunno ha poi improvvisamente preso una piega diversa, decisamente più fredda, materializzandosi tramite un vortice depressionario che, staccandosi da un approfondimento nord-atlantico sul Vecchio Continente, è andato ad isolarsi sul basso Tirreno in prossimità del Golfo di Napoli. E questa è una delle configurazioni bariche peggiori per la nostra regione, in quanto il richiamo di correnti fredde e umide dai Balcani, arrivando dal mare, non trovano ostacoli orografici sul loro cammino e provocano acute condizioni di maltempo sia sul settore costiero che sull'entroterra (qui sì per l'incontro con la dorsale appenninica e conseguente fenomeno di stau). Un'ulteriore aggravante è stata la presenza di un blocco anticiclonico sull'Europa orientale che ha impedito il naturale cammino verso oriente del vortice depressionario prolungando quindi le condizioni di instabilità. 

A perturbazione finita, il bilancio è stato piuttosto pesante, con danni dovuti a frane, smottamenti, allagamenti e purtroppo si sono registrate anche delle vittime. Del resto, i dati parlano chiaro. La maggior parte del territorio marchigiano è stato colpito da abbondanti piogge nonché da forti raffiche di vento. Nei soli quattro giorni dell'evento, inquadrabile nel periodo 10-13 novembre, il totale di pioggia caduta ha superato, in alcuni casi di molto, il totale di pioggia che di solito cade nell'intero mese di novembre. Il dato più eclatante, quello dell'insieme delle province di Ascoli P. e Fermo, pari a 169mm[1] che in pratica ha raddoppiato il valore medio mensile di novembre. Seguono poi i 153mm della provincia di Macerata, 128mm per Ancona e 124mm per Pesaro-Urbino. 

Sotto stress i diversi bacini idrografici per la notevole quantità di acqua caduta. Secondo i dati rilevati dalla nostra rete di rilevamento, particolarmente colpiti sono stati quelli delle province centro-meridionali, uno su tutti il Chienti con un valore medio di pioggia caduta pari a 195 mm, causa di dannosi e pericolosi straripamenti in alcune zone dell'entroterra. 

Più colpite le località delle zone interne nella giornata di lunedì 11, come dimostrano i 196mm di pioggia registrati nella stazione Cupi di Visso (il massimo valore giornaliero per la stazione da quando è in funzione) corrispondente ad un tempo di ritorno di 43 anni,  189mm il totale giornaliero nella stazione di Sassoferrato, pari ad un tempo di ritorno di 79 anni (!), mentre a Cagli il cumulo è stato di 181mm (tempo di ritorno pari a 63 anni). Poi, il giorno successivo, con il vortice depressionario mediterraneo posto più a sud, a subire maggiormente sono state le zone del fermano e dell'ascolano come dimostrano i 107mm caduti a Ripatransone. In definitiva, nei quattro giorni dell'evento, la località più colpita è risultata essere Cupi di Visso con un totale che ha toccato quota 347mm, notevole, senza dubbio, visto che eguaglia il quantitativo di pioggia che in media cade nella stessa stazione nell'intera stagionale autunnale. 

Altro elemento di forte disagio è stato il vento, con forti raffiche che hanno spazzato per ore ampie parti del territorio. I valori più elevati, superiori alla soglia di 100 km/h, sono stati rilevati a Cupi di Visso (112 km/h), Serrungarina (106 km/h) e Montalto delle Marche (101km /h).

 

Situazione vista da satellite alle ore 08:00 UTC del giorno 11 novembre 2013 (fonte Sat24.com)

 

 

Allagamenti a Sforzacosta di Macerata (foto di Andrea Amini, fonte Cronache Maceratesi)

 

 

Il fiume Chienti ha eroso la strada a Sforzacosta di Macerata (fonte Cronache Maceratesi)

Le onde alte hanno creato disagi al porto di Civitanova Marche (fonte Cronache Maceratesi)

 

Il maltempo a Fano (fonte il Resto del Carlino)

 

Maltempo, allagamenti e frane a Cagli (PU) (foto di Mario Carnali, fonte il Resto del Carlino)

 

Portonovo (AN) (fonte il Resto del Carlino)



[1]     Nel testo, per i dati medi regionali e provinciali, si fa riferimento ai dati di temperatura misurati da 14 stazioni del Servizio Agrometeo ASSAM - Regione Marche, scelte come rappresentative di tutto il territorio regionale. I dati antecedenti al 1999 provengono da altrettanti stazioni dell'ex Servizio Idrografico di simili caratteristiche geografiche. Per le medie provinciali si fa riferimento alle stesse stazioni suddivise per provincia.